Non solo lo sviluppo economico, ma anche iniziative di carattere ideologico contribuiscono in Cina a inquinamento crescente e a patologie conseguenti.
Misna - Uno studio appena diffuso ha mostrato come la distribuzione gratuita di carbone ai residenti nelle aree a nord del fiume Huai (che attraversa le regioni centrali del paese), ha contribuito a ridurre di cinque anni e mezzo la durata della vita media degli abitanti.Tra il 1950 e il 1980 un progetto delle autorità comuniste per fornire riscaldamento domestico gratuito alle abitazioni di 500 milioni di cinesi ha portato ai livelli massimi la concentrazione di elementi inquinanti nella Repubblica popolare cinese, con valori del 55% più alti che nelle aree a sud del fiume. Un esperimento che continua ad avere effetti gravi, con patologie a carico del cuore e dei polmoni. Una situazione evidenziata dal rapporto che sintetizza uno studio condotto tra il 1981 e il 2000 in 90 città del paese da ricercatori cinesi, statunitensi e israeliani.
A essere esaminato, in particolare, l’aumento dei particolati che si ritrovano nel fumo e nella fuliggine. “Le analisi – si sostiene nel rapporto – suggeriscono che la politica governativa attuata nelle regioni a nord del fiume Huai con l’intenzione di fornire riscaldamento gratuito alla popolazione ha avuto conseguenze disastrose per la salute umana”. Nel diffondere i risultati delle ricerche, gli autori ritengono che il loro lavoro possa contribuire ad aiutare altre economie emergenti a trovare modalità opportune per associare crescita economica a tutela della salute.
Il rapporto è stato pubblicato in un periodo in cui le autorità cinesi sono sotto forte pressione pubblica e mediatica per risolvere i problemi di inquinamento dell’aria, dell’acqua e dei prodotti alimentari, ormai un’emergenza nel paese asiatico, con valori in molti casi assai superiori a quelli considerati rischiosi dall’Organizzazione mondiale della sanità.
Misna - Uno studio appena diffuso ha mostrato come la distribuzione gratuita di carbone ai residenti nelle aree a nord del fiume Huai (che attraversa le regioni centrali del paese), ha contribuito a ridurre di cinque anni e mezzo la durata della vita media degli abitanti.Tra il 1950 e il 1980 un progetto delle autorità comuniste per fornire riscaldamento domestico gratuito alle abitazioni di 500 milioni di cinesi ha portato ai livelli massimi la concentrazione di elementi inquinanti nella Repubblica popolare cinese, con valori del 55% più alti che nelle aree a sud del fiume. Un esperimento che continua ad avere effetti gravi, con patologie a carico del cuore e dei polmoni. Una situazione evidenziata dal rapporto che sintetizza uno studio condotto tra il 1981 e il 2000 in 90 città del paese da ricercatori cinesi, statunitensi e israeliani.
A essere esaminato, in particolare, l’aumento dei particolati che si ritrovano nel fumo e nella fuliggine. “Le analisi – si sostiene nel rapporto – suggeriscono che la politica governativa attuata nelle regioni a nord del fiume Huai con l’intenzione di fornire riscaldamento gratuito alla popolazione ha avuto conseguenze disastrose per la salute umana”. Nel diffondere i risultati delle ricerche, gli autori ritengono che il loro lavoro possa contribuire ad aiutare altre economie emergenti a trovare modalità opportune per associare crescita economica a tutela della salute.
Il rapporto è stato pubblicato in un periodo in cui le autorità cinesi sono sotto forte pressione pubblica e mediatica per risolvere i problemi di inquinamento dell’aria, dell’acqua e dei prodotti alimentari, ormai un’emergenza nel paese asiatico, con valori in molti casi assai superiori a quelli considerati rischiosi dall’Organizzazione mondiale della sanità.
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