Si prospetta una giornata ad alta tensione in Egitto dopo l’appello rivolto ieri alla popolazione dal capo delle forze armate, Abdel-Fattah El-Sisi, a scendere in piazza domani.
Misna - “Chiedo a tutti gli egiziani onesti e degni di fiducia a manifestare per darmi il mandato e l’ordine di combattere le violenze e il rischio di terrorismo” ha detto il generale, che è anche ministro della Difesa e vice-premier di transizione, parlando ad Alessandria a una cerimonia militare. El-Sisi ha ribadito che la deposizione del presidente Mohamed Morsi – da lui indicato solo come “l’ex presidente” – è stata una risposta “alla volontà del popolo” e che la ‘road map’ tracciata dalle attuali autorità provvisorie sarà rispettata. “Chiedo a tutti i partiti politici – ha aggiunto – di unirsi agli sforzi per la riconciliazione nazionale”.
Dichiarazioni supportate più tardi da un portavoce del presidente ‘ad interim’ Adly Mansour: “L’Egitto ha già cominciato una guerra al terrorismo; l’appello di El-Sisi è a protezione della rivoluzione e dello Stato” ha affermato Ahmed El-Muslimany, rilanciato dalla versione online del quotidiano Ahram.
Dura la reazione dei Fratelli Musulmani che hanno definito le parole di El-Sisi, “capo del sanguinoso golpe militare”, una dichiarazione di “guerra civile”. Il gruppo Tamarod, promotore della destituzione di Morsi, ha espresso a El-Sisi il suo appoggio incondizionato.
Sul terreno, anche ieri si sono contate vittime nel Sinai: due soldati sono stati uccisi in un attacco nel nord; altre tre persone sono morte per l’esplosione di un’autobomba.
Dichiarazioni supportate più tardi da un portavoce del presidente ‘ad interim’ Adly Mansour: “L’Egitto ha già cominciato una guerra al terrorismo; l’appello di El-Sisi è a protezione della rivoluzione e dello Stato” ha affermato Ahmed El-Muslimany, rilanciato dalla versione online del quotidiano Ahram.
Dura la reazione dei Fratelli Musulmani che hanno definito le parole di El-Sisi, “capo del sanguinoso golpe militare”, una dichiarazione di “guerra civile”. Il gruppo Tamarod, promotore della destituzione di Morsi, ha espresso a El-Sisi il suo appoggio incondizionato.
Sul terreno, anche ieri si sono contate vittime nel Sinai: due soldati sono stati uccisi in un attacco nel nord; altre tre persone sono morte per l’esplosione di un’autobomba.
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Sono presenti 2 commenti
Negli anni sessanta pensavamo che nel 2000 avremmo colonizzato la luna e sconfitto i tumori, invece siamo nel 2013 e solo una piccola della popolazione mondiale sta veramente meglio a fronte di una grandissima parte del pianeta che non ha nemmeno l'acqua potabile.
L'istruzione dei popoli è sicuramente migliorata, così come televisioni satellitari e Internet hanno accelerato la globalizzazione del pianeta, permettendo alle popolazioni di confrontarsi tra culture ed economie diverse senza neanche essere mai usciti dal proprio paese.
Ad un anno dalla primavera araba della Tunisia e della Libia, si sono aggiunti Egitto e Siria, i popoli hanno rivendicato la loro autoderminazione da tutto ciò che li opprimeva.
Mi sembra una cosa buona, ma a tutto c'è un limite, ora nel caso in questione, non so da che parte stia il giusto, quali sono i buoni o i cattivi, penso che le persone di buon senso dovrebbero dialogare e trovare pacificamente delle soluzioni politiche.
Al generale delle forze armate, che chiede ai suoi sostenitori di scendere in piazza a manifestare, vista la situazione esplosiva del momento in Egitto, significa chiedere il martirio dei suoi sostenitori, o quantomeno mettere a rischio la propria vita per una causa di potere non ancora definito se migliore o peggiore.
Forse cerca lo scontro fisico delle 2 opposizioni sperando che finisca in un bagno di sangue per poi esercitare leggi marziali?
Che delusione questi umani... a volte penso sia la razza peggiore mai esistita sulla terra.
Gianni
27/07/2013 IL CAIRO - Sono almeno 139 le persone rimaste uccise nelle ultime ore in scontri in Egitto.
Quella calma apparente poteva durare mesi e lentamente i fratelli mussulmani avrebbero potuto riorganizzarsi, il bagno di sangue è stato voluto per accelerare gli eventi, la divisione del popolo nel breve periodo ora è assicurata e la democrazia si allontana.
Scene di un film già visto, gente che fino a ieri lavoravano fianco a fianco adesso si odiano, anche da noi si comincia a sentire la povertò che avanza e il malcontento dilaga, questo dovrebbe insegnarci qualcosa, se un giorno quelli della casta ci chiederanno di scendere in piazza per difendere le loro lussuose poltrone, vediamo di non fare gli stessi errori, restiamo uniti, non ci sono nemici tra noi ma solo vittime di chi ci ha governato.
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