venerdì, luglio 12, 2013
Più di 300 case sono andate a fuoco ieri, in una baraccopoli alla periferia di Manila. Le fiamme, che non hanno causato vittime, sono divampate nell'area di Botanical Green e hanno distrutto almeno un terzo delle 1000 abitazioni che compongono lo slum.

Radio Vaticana - "Eravamo coricati nei nostri letti quando la gente ha iniziato a urlare e a correre - racconta la 27enne Anna Anciller mentre sorregge il figlio di 6 anni - c'erano fiamme ovunque, siamo fuggiti ma non abbiamo potuto salvare nulla". La polizia e i vigili del fuoco impegnati nelle operazioni di soccorso hanno dovuto impedire agli abitanti di tornare tra le fiamme per salvare i pochi effetti personali rimasti nelle case. Nella confusione - riporta l'agenzia AsiaNews - molti bambini sono stati separati dai genitori. Secondo i primi rilevamenti sembra che l'incendio scoppiato ieri a Botanical Green sia stato causato dall'esplosione di una bombola da cucina. Nei quartieri più poveri, dove le case sono costruite con materiali di risulta e senza alcuna norma di sicurezza, non è raro che le fiamme divampino con estrema facilità. Un rapporto redatto nel 2010 dalla World Health Organisation rileva che più di un terzo dei 14 milioni di persone che vivono a Manila è ammassato nelle baraccopoli sorte ai margini della metropoli.

Il problema del degrado delle periferie rappresenta un motivo di forte preoccupazione per le autorità locali, che, a più riprese, hanno tentato di promuovere la riqualificazione degli slum trasferendo parte della popolazione verso l'esterno. Questo genere di iniziative trova però la ferma opposizione degli stessi abitanti, che molto spesso vogliono restare ai margini della città per godere di maggiori opportunità lavorative. "Non possiamo andare da nessun'altra parte - spiega la 38enne Jenny San Gaspar, che vive a Botanical Green da molti anni - non c'è lavoro per noi nelle province". Poche ore dopo l'incendio, alcune tra le persone rimaste senza casa hanno iniziato la ricostruzione di nuove abitazioni di fortuna al posto di quelle bruciate dalle fiamme. (R.P.)

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