In quest’opera edita dalle Paoline gli autori Jean Monbourquette e Denise Lussier-Russel danno un contributo, con i loro consigli, alle cure palliative per permettere alla persona che sta per morire di migliorare la qualità della propria vita
di Carlo Mafera
“Terminalità e senso della vita: oltre il paradosso”: questo era l’intervento di Maurizio Cianfarini, esperto psicongologo presso il Policlinico Umberto I di Roma che ebbi la fortuna di ascoltare all’Università Salesiana di Roma circa un anno fa e che avevo riportato su queste stesse pagine di Lpl. È un argomento correlato che spiega bene il senso del libro. Egli esordì dicendo che bisogna mettere il paziente al centro dell’intervento e che non bisogna operare una scissione, vedere cioè solo la parte malata del paziente e non quella sana. Questo è un meccanismo di difesa degli operatori. “Troppo spesso si pensa a torto che non ci sia più nulla da sperare da un periodo che viene vissuto solo come attesa della morte. L’esperienza – continuò il relatore – ci mostra invece che possono avvenire molte cose sul piano dell’affettività”.
Parlare della vita nel momento della morte è un vero paradosso, ma l’essere umano ha le risorse psicologiche e spirituali per andare oltre il paradosso? “L’uomo – dice Victor Frankl - può essere nel suo intimo più forte del destino che gli viene imposto dall’esterno”. Nonostante la patologia oncologica ed il fine vita alterino la relazione con la temporalità, e quindi con la possibilità di esperire la vita in modo autentico, la logoterapia in cui il terapeuta si pone come facilitatore favorendo il “qui” e “ora” e le capacità prettamente umane di auto-trascendenza e di auto-distanziamento permetteranno alla persona di cogliere significati che prenderanno di sorpresa, in maniera piacevole, anche la famiglia e il curante. Cianfarini concluse citando un’esperienza in una famiglia di un morente: “Eravamo nella speranza della vita più che nella certezza della morte”. Quindi si può morire restando vivi. E nel libro di Jean Monbourquette e Denise Lussier-Russel questi temi vengono approfonditi con grande sapienza alla luce di una ricerca di senso che colorerà positivamente tutti gli avvenimenti passati e presenti. Un passaggio significativo del prezioso libro, scritto per tutti al fine di saper dare una diversa interpretazione alla propria vita a prescindere dalla situazione in cui ci si trova, è proprio questo: “La rilettura della tua vita ti aiuta a ricordare gli avvenimenti vissuti e a dar loro un ordine, per trovare il filo di Arianna che collega tutti gli avvenimenti della tua vita. A livello del tuo essere profondo, nulla si perde e tutto può assumere un senso, anche le delusioni! È il tempo di rivivere e di gustare di nuovo i momenti felici che forse avevi dimenticato, di guarire le tue ferite, di concedere i tuoi perdoni. Questo ritorno sulla tua vita ti permetterà di abbracciarne in un colpo solo l’insieme e di scoprirne tutta la ricchezza… Per esempio, puoi accorgerti che quella perdita ti ha dato l’occasione per creare un progetto, che quella sofferenza ti ha fatto scoprire che avevi in te risorse insospettate. Se fai la rilettura della tua vita – dicono gli autori – cercando la presenza di Dio, ti renderai conto della tua ‘storia sacra’. Ti dirigerai così verso una gioia intensa e uno stato di azione di grazia”. Questo prezioso volume è veramente un valore aggiunto alle cure palliative per fare in modo che il lettore possa “concludere con serenità la propria esistenza su questa terra, nella speranza fondata di una vita diversa e certamente migliore”.
di Carlo Mafera
“Terminalità e senso della vita: oltre il paradosso”: questo era l’intervento di Maurizio Cianfarini, esperto psicongologo presso il Policlinico Umberto I di Roma che ebbi la fortuna di ascoltare all’Università Salesiana di Roma circa un anno fa e che avevo riportato su queste stesse pagine di Lpl. È un argomento correlato che spiega bene il senso del libro. Egli esordì dicendo che bisogna mettere il paziente al centro dell’intervento e che non bisogna operare una scissione, vedere cioè solo la parte malata del paziente e non quella sana. Questo è un meccanismo di difesa degli operatori. “Troppo spesso si pensa a torto che non ci sia più nulla da sperare da un periodo che viene vissuto solo come attesa della morte. L’esperienza – continuò il relatore – ci mostra invece che possono avvenire molte cose sul piano dell’affettività”.
Parlare della vita nel momento della morte è un vero paradosso, ma l’essere umano ha le risorse psicologiche e spirituali per andare oltre il paradosso? “L’uomo – dice Victor Frankl - può essere nel suo intimo più forte del destino che gli viene imposto dall’esterno”. Nonostante la patologia oncologica ed il fine vita alterino la relazione con la temporalità, e quindi con la possibilità di esperire la vita in modo autentico, la logoterapia in cui il terapeuta si pone come facilitatore favorendo il “qui” e “ora” e le capacità prettamente umane di auto-trascendenza e di auto-distanziamento permetteranno alla persona di cogliere significati che prenderanno di sorpresa, in maniera piacevole, anche la famiglia e il curante. Cianfarini concluse citando un’esperienza in una famiglia di un morente: “Eravamo nella speranza della vita più che nella certezza della morte”. Quindi si può morire restando vivi. E nel libro di Jean Monbourquette e Denise Lussier-Russel questi temi vengono approfonditi con grande sapienza alla luce di una ricerca di senso che colorerà positivamente tutti gli avvenimenti passati e presenti. Un passaggio significativo del prezioso libro, scritto per tutti al fine di saper dare una diversa interpretazione alla propria vita a prescindere dalla situazione in cui ci si trova, è proprio questo: “La rilettura della tua vita ti aiuta a ricordare gli avvenimenti vissuti e a dar loro un ordine, per trovare il filo di Arianna che collega tutti gli avvenimenti della tua vita. A livello del tuo essere profondo, nulla si perde e tutto può assumere un senso, anche le delusioni! È il tempo di rivivere e di gustare di nuovo i momenti felici che forse avevi dimenticato, di guarire le tue ferite, di concedere i tuoi perdoni. Questo ritorno sulla tua vita ti permetterà di abbracciarne in un colpo solo l’insieme e di scoprirne tutta la ricchezza… Per esempio, puoi accorgerti che quella perdita ti ha dato l’occasione per creare un progetto, che quella sofferenza ti ha fatto scoprire che avevi in te risorse insospettate. Se fai la rilettura della tua vita – dicono gli autori – cercando la presenza di Dio, ti renderai conto della tua ‘storia sacra’. Ti dirigerai così verso una gioia intensa e uno stato di azione di grazia”. Questo prezioso volume è veramente un valore aggiunto alle cure palliative per fare in modo che il lettore possa “concludere con serenità la propria esistenza su questa terra, nella speranza fondata di una vita diversa e certamente migliore”.
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