Si è consegnata oggi alla polizia la direttrice della scuola elementare dello stato orientale di Bihar dove il 16 luglio si è verificato un grave episodio di avvelenamento alimentare tra gli studenti del villaggio di Gandaman, con un bilancio finale di 24 morti, inclusa la cuoca della mensa scolastica
Misna - Le indagini hanno confermato che a provocare l’intossicazione è stata la presenza di una quantità eccessiva di pesticida nel cibo consumato. Nell’istituto, come in altre 1,3 milioni di scuole elementari, viene applicato il Programma del pasto di mezzogiorno: per molti studenti poveri, l’unico vero pasto quotidiano. Il programma governativo di fornire un pasto gratuito agli studenti meno abbienti dovrebbe promuovere la frequenza scolastica, tuttavia si registrano ciclicamente casi di avvelenamento per cibo avariato, igiene inadeguata o contaminazione degli ingredienti, spesso di qualità inferiore a quella richiesta per insufficienza dei fondi o per un loro uso non corretto.
La vicenda, di cui è stata accertata l’origine colposa, ha provocato serie conseguenze, sia per il timore di molti studenti di accettare il cibo nei giorni successivi, sia per il rifiuto di numerosi insegnanti di essere assegnati a seguire la distribuzione dei pasti e la loro preparazione, sia – ancora – per le dure proteste di strada che dal distretto di Saran dove si trova la scuola, si sono estese a molte regioni dell’India. A migliaia hanno espresso rabbia per la superficialità e la corruzione che colpiscono il piano governativo e rendono insicuro il cibo. I piccoli intossicati, un’ottantina, avevano consumato un pasto composto di riso, lenticchie e patate cucinato con olio che, è stato accertato, presentava una quantità potenzialmente letale di insetticida, probabilmente presente precedentemente nel contenitore utilizzato. Gli ingredienti, custoditi nella casa della direttrice erano stati sequestrati dalla polizia la settimana scorsa, dopo che la donna, Meena Kumari, si era resa irreperibile.
Misna - Le indagini hanno confermato che a provocare l’intossicazione è stata la presenza di una quantità eccessiva di pesticida nel cibo consumato. Nell’istituto, come in altre 1,3 milioni di scuole elementari, viene applicato il Programma del pasto di mezzogiorno: per molti studenti poveri, l’unico vero pasto quotidiano. Il programma governativo di fornire un pasto gratuito agli studenti meno abbienti dovrebbe promuovere la frequenza scolastica, tuttavia si registrano ciclicamente casi di avvelenamento per cibo avariato, igiene inadeguata o contaminazione degli ingredienti, spesso di qualità inferiore a quella richiesta per insufficienza dei fondi o per un loro uso non corretto.
La vicenda, di cui è stata accertata l’origine colposa, ha provocato serie conseguenze, sia per il timore di molti studenti di accettare il cibo nei giorni successivi, sia per il rifiuto di numerosi insegnanti di essere assegnati a seguire la distribuzione dei pasti e la loro preparazione, sia – ancora – per le dure proteste di strada che dal distretto di Saran dove si trova la scuola, si sono estese a molte regioni dell’India. A migliaia hanno espresso rabbia per la superficialità e la corruzione che colpiscono il piano governativo e rendono insicuro il cibo. I piccoli intossicati, un’ottantina, avevano consumato un pasto composto di riso, lenticchie e patate cucinato con olio che, è stato accertato, presentava una quantità potenzialmente letale di insetticida, probabilmente presente precedentemente nel contenitore utilizzato. Gli ingredienti, custoditi nella casa della direttrice erano stati sequestrati dalla polizia la settimana scorsa, dopo che la donna, Meena Kumari, si era resa irreperibile.
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