Riaperto ieri per la prima volta dal 15 giugno, il Parco Gezi è stato nuovamente chiuso dalla polizia che ha fatto evacuare la gente che passeggiava e ha bloccato i cancelli di acceso per impedire lo svolgimento di una nuova protesta nel polmone verde di Istanbul.
Misna - La giornata si è conclusa con scontri tra manifestanti e agenti, intervenuti con gas lacrimogeni ed idranti per disperdere centinaia di persone venute a festeggiare la riapertura del parco. Secondo fonti ufficiali almeno 37 persone sono state arrestate e un manifestante è stato gravemente ferito ad un occhio. La manifestazione, convocata ieri a Gezi per le ore 19, è stata indetta dal Collettivo di Solidarietà Taksim – costituito da associazioni e partiti politici – all’origine delle massicce mobilitazioni antigovernative che per tre settimane hanno agitato la Turchia. Al centro della contestazione c’è stato il progetto di ristrutturazione di piazza Taksim, dove sorge il Parco Gezi, poi sfociata in scioperi e manifestazioni su vasta scala contro l’esecutivo di Recep Tayyip Erdogan. La pesante repressione delle proteste – concluse con quattro vittime e 7500 feriti – è stata condannata dalla comunità internazionale.
La riapertura del parco è stata resa possibile da una sentenza di un tribunale amministrativo di Istanbul che la scorsa settimana ha annullato il progetto di ristrutturazione ideato “senza consultare la popolazione” nonché “in violazione della tutela e dell’identità del parco e della piazza”. Ieri il governatore di Istanbul, Huseyin Avni Mutlu, ha messo in guardia gli oppositori contro ogni nuovo raduno nel parco. “Nuovi alberi e altra vegetazione sono stati piantati. L’erba del parco è stata sistemata. Il nostro lavoro di ristrutturazione è terminato” ha detto il governatore di Istanbul.
Misna - La giornata si è conclusa con scontri tra manifestanti e agenti, intervenuti con gas lacrimogeni ed idranti per disperdere centinaia di persone venute a festeggiare la riapertura del parco. Secondo fonti ufficiali almeno 37 persone sono state arrestate e un manifestante è stato gravemente ferito ad un occhio. La manifestazione, convocata ieri a Gezi per le ore 19, è stata indetta dal Collettivo di Solidarietà Taksim – costituito da associazioni e partiti politici – all’origine delle massicce mobilitazioni antigovernative che per tre settimane hanno agitato la Turchia. Al centro della contestazione c’è stato il progetto di ristrutturazione di piazza Taksim, dove sorge il Parco Gezi, poi sfociata in scioperi e manifestazioni su vasta scala contro l’esecutivo di Recep Tayyip Erdogan. La pesante repressione delle proteste – concluse con quattro vittime e 7500 feriti – è stata condannata dalla comunità internazionale.
La riapertura del parco è stata resa possibile da una sentenza di un tribunale amministrativo di Istanbul che la scorsa settimana ha annullato il progetto di ristrutturazione ideato “senza consultare la popolazione” nonché “in violazione della tutela e dell’identità del parco e della piazza”. Ieri il governatore di Istanbul, Huseyin Avni Mutlu, ha messo in guardia gli oppositori contro ogni nuovo raduno nel parco. “Nuovi alberi e altra vegetazione sono stati piantati. L’erba del parco è stata sistemata. Il nostro lavoro di ristrutturazione è terminato” ha detto il governatore di Istanbul.
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.