L’esercito tunisino ha ingaggiato nella notte combattimenti contro un gruppo armato non meglio precisato alla frontiera con l’Algeria, in una zona in cui questa settimana in un’imboscata sono già stati brutalmente uccisi otto soldati
Misna - Fonti militari hanno riferito che gli scontri si svolgono nelle vicinanze del monte Chaambi, un massiccio nei pressi del confine, dove da mesi è in corso una difficile operazione delle forze armate tunisine contro un gruppo armato legato ad al-Qaeda. “I combattimenti sono in corso, il gruppo terrorista è accerchiato. O si arrendono o verranno uccisi” hanno aggiunto le stesse fonti. Dalle autorità centrali, tuttavia, non è giunto sinora alcun commento in merito.Va segnalato che ieri sera la vicina Algeria aveva annunciato il rafforzamento della sicurezza alla frontiera con la Tunisia.
Sul fronte politico, il governo ha avviato ieri consultazioni con rappresentanti dell’opposizione e della società civile nel tentativo di trovare una soluzione alla crisi, riaperta dall’assassinio, il 25 luglio, del dirigente dell’opposizione laica Mohamed Brahmi. Il primo ministro Ali Larayedh ha escluso in settimana l’ipotesi di dimissioni del governo, proponendo nuove elezioni il 17 dicembre, una volta adottata la nuova Costituzione.
Il dibattito si svolge mentre proseguono anche le manifestazioni di piazza che si ripetono ogni sera dal giorno dell’uccisione di Brahmi. Il fronte antigovernativo ha riunito ancora una volta migliaia di persone davanti all’Assemblea nazionale costituente per chiederne lo scioglimento. Non distante, il fronte, meno numeroso, dei sostenitori del partito islamista Ennahda, alla guida del governo, ha convocato per domani sera una nuova mobilitazione.
Misna - Fonti militari hanno riferito che gli scontri si svolgono nelle vicinanze del monte Chaambi, un massiccio nei pressi del confine, dove da mesi è in corso una difficile operazione delle forze armate tunisine contro un gruppo armato legato ad al-Qaeda. “I combattimenti sono in corso, il gruppo terrorista è accerchiato. O si arrendono o verranno uccisi” hanno aggiunto le stesse fonti. Dalle autorità centrali, tuttavia, non è giunto sinora alcun commento in merito.Va segnalato che ieri sera la vicina Algeria aveva annunciato il rafforzamento della sicurezza alla frontiera con la Tunisia.
Sul fronte politico, il governo ha avviato ieri consultazioni con rappresentanti dell’opposizione e della società civile nel tentativo di trovare una soluzione alla crisi, riaperta dall’assassinio, il 25 luglio, del dirigente dell’opposizione laica Mohamed Brahmi. Il primo ministro Ali Larayedh ha escluso in settimana l’ipotesi di dimissioni del governo, proponendo nuove elezioni il 17 dicembre, una volta adottata la nuova Costituzione.
Il dibattito si svolge mentre proseguono anche le manifestazioni di piazza che si ripetono ogni sera dal giorno dell’uccisione di Brahmi. Il fronte antigovernativo ha riunito ancora una volta migliaia di persone davanti all’Assemblea nazionale costituente per chiederne lo scioglimento. Non distante, il fronte, meno numeroso, dei sostenitori del partito islamista Ennahda, alla guida del governo, ha convocato per domani sera una nuova mobilitazione.
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