giovedì, agosto 08, 2013
Fissato per il 14 agosto “l’incontro definitivo” per decidere le sorti del complesso intercoreano, dove 123 fabbriche del Sud danno lavoro a circa 50mila operai del Nord.

Asianews - Dopo circa 2 settimane di stallo, i governi delle due Coree si sono accordati per far ripartire i colloqui per la riapertura del complesso industriale intercoreano di Kaesong. Seoul aveva chiesto ieri "una risposta definitiva sulla questione", cui ha risposto Pyongyang con la proposta di incontrarsi il 14 agosto per fissare i particolari della contrattazione. Nel complesso, che si trova nei pressi della Zona demilitarizzata, operano 123 fabbriche sudcoreane che danno lavoro a circa 50mila operai del Nord. Si tratta di un importante fonte di reddito per la disastrata economia del regime dei Kim, provata da politiche finanziarie fallimentari e da una spesa bellica in continuo aumento. La chiusura del complesso industriale inter-coreano è stata decisa in maniera unilaterale da Pyongyang all'inizio di aprile, ultimo atto di una serie di provocazioni belliche e propagandistiche che hanno portato la penisola sull'orlo di un nuovo conflitto aperto. Da metà luglio i due governi hanno cercato di trovare dei "punti in comune" per autorizzare la riapertura, ma senza arrivare a un accordo. Ieri la Commissione per la Riunificazione pacifica della Corea - dipartimento governativo di Pyongyang - ha pubblicato un comunicato: "Il Nord ha deciso di far entrare gli industriali del Sud a Kaesong. I due governi cercano di evitare nuove tensioni e vogliono riprendere le operazioni nell'area senza farsi coinvolgere da altre situazioni". La Chiesa cattolica della Corea del Sud ha chiesto più volte la riapertura del complesso, definita dall'arcivescovo di Seoul "un simbolo di pace e speranza" per la futura riunificazione del Paese.

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