venerdì, agosto 02, 2013
Nel discorso offerto ai vescovi del Brasile, il papa argentino tratteggia alcuni elementi fondamentali per la riforma della Chiesa in questo momento di “cambiamento di epoca”: la compagnia all’uomo “nella notte”; la famiglia, il valore della donna, l’unità nella diversità. E soprattutto imparare dal gesto di Dio nell’Aparecida. Non solo per il Brasile, ma per il mondo. 

AsiaNews - "Oggi, serve una Chiesa
in grado di far compagnia, di andare al di là del semplice ascolto; una Chiesa che accompagna il cammino mettendosi in cammino con la gente; una Chiesa capace di decifrare la notte contenuta nella fuga di tanti fratelli e sorelle da Gerusalemme": è uno dei punti centrali del discorso che papa Francesco ha fatto ai vescovi del Brasile il 27 luglio scorso. Forse a causa di questo carattere "regionale", quasi nessuno l'ha preso in considerazione, forse sommersi dagli altri gesti e parole della Giornata mondiale della Gioventù a Rio de Janeiro. A nostro parere questo discorso ha un valore programmatico.

Molti osservatori, dentro e fuori la Chiesa cattolica, si domandano come sarà la riforma della Chiesa che Francesco sta preparando. In questo discorso se ne vedono alcuni tratti fondamentali: una Chiesa che accompagni i tanti delusi della vita, che cammini insieme a loro "nella notte"; capace di affetto e di "riscaldare il cuore". Per questo occorre puntare a una formazione umana e spirituale dei vescovi, sacerdoti, religiosi e laici. Soprattutto i vescovi devono essere i primi testimoni della fede, non gli amministratori delle strutture diocesane. Per la missione, papa Francesco punta sulla famiglia (uomo e donna) e sulla donna, senza delle quali "la Chiesa rischia la sterilità".

Anzi, occorre che tutta la Chiesa abbia a riscoprire la sua femminilità: "Una Chiesa capace di riscoprire le viscere materne della misericordia. Senza la misericordia c'è poco da fare oggi per inserirsi in un mondo di 'feriti', che hanno bisogno di comprensione, di perdono, di amore". Una Chiesa, infine, che compone nella sua unità tutte le diversità. Ma prima di tutto, vi è il gesto di Dio, che è all'inizio del percorso della Chiesa. Il pontefice cita la Madonna Aparecida: "In Aparecida, Dio ha offerto al Brasile la sua propria Madre.

Ma, in Aparecida, Dio ha dato anche una lezione su Se stesso, circa il suo modo di essere e di agire. Una lezione sull'umiltà che appartiene a Dio come tratto essenziale, e che è nel DNA di Dio. C'è qualcosa di perenne da imparare su Dio e sulla Chiesa in Aparecida; un insegnamento che né la Chiesa in Brasile, né il Brasile stesso devono dimenticare".

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