Il ministro degli esteri italiano dice di non darsi per vinto su padre Dall'Oglio e per quanto riguarda Quirico si dice "speranzosa"
Siria - "Padre Dall'Oglio pare sia stato sequestrato da un gruppo islamico",che è una "versione locale di Al Qaeda". Lo afferma a Unomattina il ministro degli Esteri Bonino. "Capirete tutte le difficoltà. Non ci diamo per vinti. Sono fiduciosa", aggiunge il ministro. Sul giornalista Domenico Quirico, scomparso in Siria, Bonino afferma di avere speranze "non solo per la telefonata ma anche grazie ad altri contatti, con diversi canali, che si interrompono e riprendono".
Sempre ai microfoni di Unomattina il ministro dice:"Ho rivolto a tutti i turisti italiani un invito alla prudenza. A chi va nel Mar Rosso, ad esempio, ad evitare le escursioni. Si tratta di prudenza, non di panico'' e poi aggiunge: ''Moduliamo le informazioni, capitale per capitale'', ha aggiunto il capo della diplomazia italiana ricordando che ''tutta la costa sud del mediterraneo sta vivendo un momento epocale con scontri regionali che implicano tanto paesi: un appello alla prudenza mi sembra il minimo'', ha proseguito. Ed ha ribadito l'invito a registrarsi su 'Dovesiamonelmondo', il sito della Farnesina per gli italiani in viaggio all'estero. ''Vi aiutate a farvi aiutare: non vogliamo controllare la vita di nessuno',dice infine il ministro.
I gesuiti in medioriente manifestano la loro grande preoccupazioni per la sorte dei confratelli presenti in Syria. Con una nota inviata all'agenzia vaticana Fides e firmata dal provinciale padre Victor Assouad, esprimono "inquietudine profonda". Insieme a padre Paolo Dall'Oglio - il gesuita romano scomparso nel Nord della Siria da una settimana, forse rapito da gruppi jihadisti operanti nell'area - il provinciale Assouad fa riferimento anche alla situazione critica attraversata da padre Frans van der Lugt e dalle persone che vivono con lui nella residenza gesuita di Boustan Diwan, nel centro della città di Homs, dove secondo fonti Unicef 400mila civili - quasi tutti donne, vecchi e bambini - sono rimasti bloccati e isolati per la nuova offensiva dell'esercito governativo contri le milizie ribelli. Padre Victor ringrazia tutte le persone che si preoccupano della sorte di Dall'Oglio e anche "tutte le istanze e le autorità che si mobilitano per la sua ricerca", auspicando che "si ponga presto fine a questa prova" e che "padre Paolo possa ritrovare i suoi al più presto". Riguardo agli ospiti della residenza gesuita di Homs, Il Provinciale dei gesuiti del Medio Oriente chiede che non sia risparmiato nessuno sforzo per proteggere la loro vita. Nel prolungarsi del dramma siriano viene riaffermata a nome di tutta la Compagnia la "solidarietà con la sofferenza di tutto il popolo". I gesuiti s'impegnano a proseguire la loro azione umanitaria rivolta a tutti e rinnovano il proposito di "operare per la pace e la riconciliazione in Siria".
Sempre ai microfoni di Unomattina il ministro dice:"Ho rivolto a tutti i turisti italiani un invito alla prudenza. A chi va nel Mar Rosso, ad esempio, ad evitare le escursioni. Si tratta di prudenza, non di panico'' e poi aggiunge: ''Moduliamo le informazioni, capitale per capitale'', ha aggiunto il capo della diplomazia italiana ricordando che ''tutta la costa sud del mediterraneo sta vivendo un momento epocale con scontri regionali che implicano tanto paesi: un appello alla prudenza mi sembra il minimo'', ha proseguito. Ed ha ribadito l'invito a registrarsi su 'Dovesiamonelmondo', il sito della Farnesina per gli italiani in viaggio all'estero. ''Vi aiutate a farvi aiutare: non vogliamo controllare la vita di nessuno',dice infine il ministro.
I gesuiti in medioriente manifestano la loro grande preoccupazioni per la sorte dei confratelli presenti in Syria. Con una nota inviata all'agenzia vaticana Fides e firmata dal provinciale padre Victor Assouad, esprimono "inquietudine profonda". Insieme a padre Paolo Dall'Oglio - il gesuita romano scomparso nel Nord della Siria da una settimana, forse rapito da gruppi jihadisti operanti nell'area - il provinciale Assouad fa riferimento anche alla situazione critica attraversata da padre Frans van der Lugt e dalle persone che vivono con lui nella residenza gesuita di Boustan Diwan, nel centro della città di Homs, dove secondo fonti Unicef 400mila civili - quasi tutti donne, vecchi e bambini - sono rimasti bloccati e isolati per la nuova offensiva dell'esercito governativo contri le milizie ribelli. Padre Victor ringrazia tutte le persone che si preoccupano della sorte di Dall'Oglio e anche "tutte le istanze e le autorità che si mobilitano per la sua ricerca", auspicando che "si ponga presto fine a questa prova" e che "padre Paolo possa ritrovare i suoi al più presto". Riguardo agli ospiti della residenza gesuita di Homs, Il Provinciale dei gesuiti del Medio Oriente chiede che non sia risparmiato nessuno sforzo per proteggere la loro vita. Nel prolungarsi del dramma siriano viene riaffermata a nome di tutta la Compagnia la "solidarietà con la sofferenza di tutto il popolo". I gesuiti s'impegnano a proseguire la loro azione umanitaria rivolta a tutti e rinnovano il proposito di "operare per la pace e la riconciliazione in Siria".
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È presente 1 commento
Schierato con i ribelli, rapito dai ribelli... morirà con i ribelli e per mano dei ribelli.
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