giovedì, agosto 01, 2013
Non è certo un buon periodo per le aspiranti reginette di bellezza: da qualche anno a questa parte si sono sollevate non poche polemiche contro lo stereotipo della “donna oggetto”. E ora le proteste sembrano concretizzarsi: dopo il bando di Miss Italia dai palinsesti Rai, anche l’Islanda chiude i battenti ai concorsi di bellezza

Per ben 3 anni, l’Islanda è riuscita ad aggiudicarsi l’ambitissima corona di Miss Mondo. Ora è proprio il patron di Miss Islanda, Raf Rafnsson, a lanciare una proposta trasversale, che cambia radicalmente i meccanismi di selezione delle miss: “Siamo un Paese moderno e aperto e non vogliamo fossilizzarci sullo stereotipo della donna islandese alta 1.73, bionda e con gli occhi azzurri. Perciò abbiamo rivisto i regolamenti e la gara è aperta a tutti”. L’iniziativa di Rafnsson è stata accolta di buon grado dalla popolazione, ma ha anche innescato un’imprevista reazione a catena che ha coinvolto le agguerrite femministe islandesi
: dopo aver scartato l’idea di scendere in piazza, le attiviste hanno deciso di sfruttare a loro vantaggio la dichiarazione del promotore del concorso, allestendo uno scherzo irriverente. Le militanti sono riuscite per adesso ad accumulare 1300 schede di adesione "particolari" per Miss Islanda: fra le candidate ci sono pensionate che superano gli 80 anni, una donna pastore della Chiesa locale e anche alcuni uomini.

Si preannuncia una sfilata “divertente”, che proporrà bellezze bizzarre al posto delle statuarie donne artiche. Se le richieste di partecipazione verranno accolte, assisteremo sicuramente a un concorso di bellezza fuori dal comune, che si prefigge l’obiettivo di sdoganare i vecchi clichè!

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