“Gli Stati Uniti non hanno reagito in modo esagerato, perché la minaccia del terrorismo è reale e seria"
Radio Vaticana - Così il presidente Barack Obama, intervenuto in un talk show televisivo, giustifica la chiusura delle 28 sedi diplomatiche americane per il timore di un attacco di Al-Qaeda. Questa sera un aereo proveniente dall'Irlanda ha fatto un atterraggio d'emergenza all'aeroporto di Philadelfia in seguito a minacce non specifiche. Intanto il governo dello Yemen conferma: scoperto un piano per far saltare degli oleodotti. Il servizio di Michele Raviart: ascolta
Il primo obiettivo era far saltare i gasdotti di Shebwa e Belhaf. Il secondo era di impadronirsi dei porti di Mukala e Bawzeer, fulcro dell’esportazione di petrolio dallo Yemen. Questo il piano dei qaedisti sventato dal governo di Sana’a, capitale blindata per l’allarme terrorismo. Chiuse infatti l’ambasciata americana e quella dei principali Stati europei, mentre nelle strade sono schierati centinaia di veicoli blindati. Misure di sicurezza senza precedenti, in quello che oggi è il Paese in cui la tensione per “l’allarme Al-Qaeda” è più alta. Secondo il portavoce del governo, i terroristi avrebbero agito per ritorsione verso la morte di un loro capo, Said Al-Shihri, uccis
o da un attacco dei droni americani lo scorso novembre. E proprio un drone Usa ha colpito questa mattina all’alba la città di Nasab, uccidendo sette miliziani islamisti. Si tratta del quarto raid del genere negli ultimi giorni, per un totale di 24 morti. Per il Washington Post, che cita fonti vicine all’amministrazione Obama, questi attacchi autorizzati sono strettamente collegati alla minaccia in corso e all’ordine di Al-Qaeda di colpire obiettivi occidentali attraverso le loro filiali yemenite.
Radio Vaticana - Così il presidente Barack Obama, intervenuto in un talk show televisivo, giustifica la chiusura delle 28 sedi diplomatiche americane per il timore di un attacco di Al-Qaeda. Questa sera un aereo proveniente dall'Irlanda ha fatto un atterraggio d'emergenza all'aeroporto di Philadelfia in seguito a minacce non specifiche. Intanto il governo dello Yemen conferma: scoperto un piano per far saltare degli oleodotti. Il servizio di Michele Raviart: ascolta
Il primo obiettivo era far saltare i gasdotti di Shebwa e Belhaf. Il secondo era di impadronirsi dei porti di Mukala e Bawzeer, fulcro dell’esportazione di petrolio dallo Yemen. Questo il piano dei qaedisti sventato dal governo di Sana’a, capitale blindata per l’allarme terrorismo. Chiuse infatti l’ambasciata americana e quella dei principali Stati europei, mentre nelle strade sono schierati centinaia di veicoli blindati. Misure di sicurezza senza precedenti, in quello che oggi è il Paese in cui la tensione per “l’allarme Al-Qaeda” è più alta. Secondo il portavoce del governo, i terroristi avrebbero agito per ritorsione verso la morte di un loro capo, Said Al-Shihri, uccis
o da un attacco dei droni americani lo scorso novembre. E proprio un drone Usa ha colpito questa mattina all’alba la città di Nasab, uccidendo sette miliziani islamisti. Si tratta del quarto raid del genere negli ultimi giorni, per un totale di 24 morti. Per il Washington Post, che cita fonti vicine all’amministrazione Obama, questi attacchi autorizzati sono strettamente collegati alla minaccia in corso e all’ordine di Al-Qaeda di colpire obiettivi occidentali attraverso le loro filiali yemenite.
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