L’opposizione di destra del Venezuela si rivolgerà a tutte le istanze internazionali per impugnare le elezioni presidenziali del 14 aprile scorso, vinte dal ‘chavista’ Nicolás Maduro per uno scarto dell’1,49% sul rivale Henrique Capriles.
Misna - Capriles, che non ha mai riconosciuto la sconfitta, chiedendo dapprima una verifica alle autorità competenti del paese per poi respingerla definendola una “farsa”, si è detto nuovamente pronto a recarsi presso la Commissione interamericana dei diritti umani, le Nazioni Unite, il Parlamento Latinoamericano, il Parlamento del Mercosur (mercato comune sudamericano) e l’Unione delle nazioni sudamericane (Unasur); si tratta in ogni caso di organismi che, laddove interpellati, non hanno mai messo in discussione l’elezione di Maduro, succeduto al defunto Hugo Chávez.
“Non attenderemo oltre il Tribunale supremo di giustizia (Tsj)…è un tribunale del governo” ha detto ancora Capriles, parlando al suo programma televisivo on-line settimanale “Venezuela somos todos”. L’opposizione ha subito “un furto”, a detta dell’ex candidato alla presidenza che ha sempre denunciato irregolarità tuttavia non riscontrate dagli osservatori dell’Unasur né da altri.
Di fronte al Tsj, che accusa di essere controllato dal ‘chavismo’, Capriles ha impugnato il 55% dei 15 milioni di voti emessi ad aprile, chiedendo la ripetizione integrale dello scrutinio: la sua Mesa de la Unidad Democrática (Mud), coalizione conservatrice, ha messo inoltre in dubbio la validità di 2,32 milioni di voti, chiedendo che le elezioni vengano ripetute parzialmente. Il Tsj non si è ancora pronunciato.
Misna - Capriles, che non ha mai riconosciuto la sconfitta, chiedendo dapprima una verifica alle autorità competenti del paese per poi respingerla definendola una “farsa”, si è detto nuovamente pronto a recarsi presso la Commissione interamericana dei diritti umani, le Nazioni Unite, il Parlamento Latinoamericano, il Parlamento del Mercosur (mercato comune sudamericano) e l’Unione delle nazioni sudamericane (Unasur); si tratta in ogni caso di organismi che, laddove interpellati, non hanno mai messo in discussione l’elezione di Maduro, succeduto al defunto Hugo Chávez.
“Non attenderemo oltre il Tribunale supremo di giustizia (Tsj)…è un tribunale del governo” ha detto ancora Capriles, parlando al suo programma televisivo on-line settimanale “Venezuela somos todos”. L’opposizione ha subito “un furto”, a detta dell’ex candidato alla presidenza che ha sempre denunciato irregolarità tuttavia non riscontrate dagli osservatori dell’Unasur né da altri.
Di fronte al Tsj, che accusa di essere controllato dal ‘chavismo’, Capriles ha impugnato il 55% dei 15 milioni di voti emessi ad aprile, chiedendo la ripetizione integrale dello scrutinio: la sua Mesa de la Unidad Democrática (Mud), coalizione conservatrice, ha messo inoltre in dubbio la validità di 2,32 milioni di voti, chiedendo che le elezioni vengano ripetute parzialmente. Il Tsj non si è ancora pronunciato.
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