giovedì, agosto 22, 2013
Il soldato Bradley Manning è stato condannato a 35 anni di carcere dalla corte marziale americana, che lo ha riconosciuto colpevole di aver divulgato migliaia di documenti riservati a Wikileaks. 

Ne dà notizia la stampa Usa. La sentenza del giudice ha ridotto notevolmente la richiesta di 60 anni dei procuratori militari. La pena è lieve se si considera che la procura avrebbe voluto "dare un esempio". La corte marziale ha riconosciuto Manning colpevole di 20 reati, ma non di "connivenza col nemico", che prevede l'ergastolo. Manning è stato congedato con disonore prima di essere trasferito nel carcere militare. Per il gruppo di Assange è una "vittoria strategica", Manning rischiava fino a 90 anni di carcere. Wikileaks sottolinea come l'ex soldato potrebbe essere fuori tra 9 anni, chiedendo la libertà condizionata dopo aver scontato un terzo della pena.

Amnesty Internationale, per voce di Widney Brown, direttore per i diritti internazionali dell'organizzazione umanitaria dichiara: "Manning ha fatto quel che ha fatto per aprire un significativo dibattito pubblico sui costi della guerra e sulla condotta delle forze armate Usa in Iraq e Afghanistan", continua Brown: "Anziché fare il possibile per incarcerarlo per decenni il governo americano dovrebbe fare il possibile per investigare e punire gravi violazioni di diritti umani commessi dai suoi uomini in nome dell'antiterrorismo".


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