La Dia e i Carabinieri di Caserta stanno eseguendo un provvedimento di confisca emesso dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere – Sezione Misure di Prevenzione nei confronti degli eredi di Dante Passarelli, testa di ponte economico-finanziario del clan dei Casalesi, deceduto il 4 novembre 2004, cadendo misteriosamente da una terrazza priva di recinzione, mentre si avviava a conclusione innanzi alla Corte di Assise di S.M. Capua Vetere il processo “Spartacus”, nei confronti dei principali esponenti del clan dei Casalesi e dello stesso Dante Passarelli.
Liberainformazione - I beni caduti oggi in confisca vennero valutati all’epoca del sequestro (nel 2010) in 700 milioni di euro. “Il ruolo di fiduciario dell’organizzazione dei Casalesi svolto da Passarelli Dante determinò la Corte di assise di S.M.C.V. a disporre, con la sentenza del 15 settembre 2005, la confisca di due terreni e dei 2/3 del complesso agricolo “La Balzana”, acquistati dal Passarelli nell’ambito di operazioni di investimento immobiliare compiute nell’interesse del gruppo criminale dei casalesi – fa sapere la Dia. L’azienda agricola “ La Balzana“, peraltro, era stata frequentemente utilizzata dai vertici del clan dei Casalesi come base logistica per ospitare latitanti o per spedizioni di morte nei territori circostanti Cancello Arnone. Gli accertamenti patrimoniali effettuati dalla DIA e dai Carabinieri di Caserta hanno consentito di aggiornare il quadro economico della famiglia Passarelli e verificare la sproporzione tra i redditi dei familiari del Passarelli e l’immenso patrimonio accumulato negli anni 80 e 90″.
Liberainformazione - I beni caduti oggi in confisca vennero valutati all’epoca del sequestro (nel 2010) in 700 milioni di euro. “Il ruolo di fiduciario dell’organizzazione dei Casalesi svolto da Passarelli Dante determinò la Corte di assise di S.M.C.V. a disporre, con la sentenza del 15 settembre 2005, la confisca di due terreni e dei 2/3 del complesso agricolo “La Balzana”, acquistati dal Passarelli nell’ambito di operazioni di investimento immobiliare compiute nell’interesse del gruppo criminale dei casalesi – fa sapere la Dia. L’azienda agricola “ La Balzana“, peraltro, era stata frequentemente utilizzata dai vertici del clan dei Casalesi come base logistica per ospitare latitanti o per spedizioni di morte nei territori circostanti Cancello Arnone. Gli accertamenti patrimoniali effettuati dalla DIA e dai Carabinieri di Caserta hanno consentito di aggiornare il quadro economico della famiglia Passarelli e verificare la sproporzione tra i redditi dei familiari del Passarelli e l’immenso patrimonio accumulato negli anni 80 e 90″.
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