Domani le elezioni federali in Germania. Gli ultimi sondaggi assegnano la maggioranza al cancelliere tedesco, Angela Merkel, sostenuta dalla coalizione, formata da cristiano-democratici e liberali, ma solo di pochi decimi percentuali. Poco sotto l’opposizione di social-democratici, verdi e Die Linke. Un voto importante, al quale anche tutta l’Europa guarda con attenzione.
Radio Vaticana - Giancarlo La Vella ne ha parlato con Federiga Bindi, docente di diritto internazionale e comunitario:
R. - La Germania sta dettando tempi e modi della ripresa economica, ma finché non ci saranno le elezioni e non ci sarà conferma di chi vince – se sarà possibile fare una coalizione di maggioranza o meno – non si saprà chi la Merkel vorrà come suo rappresentante nelle istituzioni europee. Adesso lei è sotto il giudizio del suo Paese, quindi deve fare politiche – specie in materia monetaria ed economica – che piacciono al suo elettorato. Dopodiché si spera che pensi al futuro del continente e al bene comune, perché questo rigore in cui stiamo vivendo chiaramente ci sta ammazzando tutti.
D. – Come i tedeschi stanno guardando alle politiche della Merkel?
R. – Mi pare di capire che i tedeschi sostengano la Merkel. Fondamentalmente loro non si fidano del Sud d’Europa, quindi la seguono nel momento in cui dice: “Vogliamo una politica di rigore che sia quella che decidiamo noi”. Bisogna vedere se, una volta che la Merkel si sia assicurata la sua audience domestica e abbia vinto le elezioni, si renda poi conto che a lungo andare la politica di rigore - restringendo le transazioni, restringendo l’area di benessere europeo – alla fine si ritorce anche sulla Germania stessa.
Radio Vaticana - Giancarlo La Vella ne ha parlato con Federiga Bindi, docente di diritto internazionale e comunitario:
R. - La Germania sta dettando tempi e modi della ripresa economica, ma finché non ci saranno le elezioni e non ci sarà conferma di chi vince – se sarà possibile fare una coalizione di maggioranza o meno – non si saprà chi la Merkel vorrà come suo rappresentante nelle istituzioni europee. Adesso lei è sotto il giudizio del suo Paese, quindi deve fare politiche – specie in materia monetaria ed economica – che piacciono al suo elettorato. Dopodiché si spera che pensi al futuro del continente e al bene comune, perché questo rigore in cui stiamo vivendo chiaramente ci sta ammazzando tutti.
D. – Come i tedeschi stanno guardando alle politiche della Merkel?
R. – Mi pare di capire che i tedeschi sostengano la Merkel. Fondamentalmente loro non si fidano del Sud d’Europa, quindi la seguono nel momento in cui dice: “Vogliamo una politica di rigore che sia quella che decidiamo noi”. Bisogna vedere se, una volta che la Merkel si sia assicurata la sua audience domestica e abbia vinto le elezioni, si renda poi conto che a lungo andare la politica di rigore - restringendo le transazioni, restringendo l’area di benessere europeo – alla fine si ritorce anche sulla Germania stessa.
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.