Il presidente iraniano cita Khomeini e invita le Guardie della rivoluzione a servire tutta la nazione. Smentita la voce di una partecipazione dei pasdaran nella guerra civile siriana.
Teheran (AsiaNews) - Il presidente iraniano Rouhani invita il Corpo delle guardie rivoluzione, i pasdaran, a "stare fuori dalla politica" e ad "essere una forza di pace". A differenza del suo predecessore Ahmadinejad, il nuovo capo di Stato lancia segnali di riforme anche nello storico corpo militare, dopo aver composto un gabinetto di ministri in gran parte educati in occidente .
Nei suoi anni di governo, Ahmadinejad, ex ufficiale dell'Irgc e leader carismatico dei volontari basiji, ha più volte fatto ricorso al corpo militare per soffocare l'opposizione interna. Un esempio è la repressione delle proteste organizzate dai giovani dell'Onda verde nel 2009 dove basaji e pasdaran hanno ucciso quasi cento persone e arrestato almeno 5mila manifestanti.
Nel suo discorso pronunciato ieri davanti a decine di ufficiali dei pasdaran, Rouhani ha ricordato che lo stesso imam Khomeini durante la guerra con l'Iraq (1980-88) aveva affermato: "Le Guardie della rivoluzione non devono essere coinvolte in giochi politici. Il corpo appartiene a tutta la nazione iraniana". Per evitare le critiche dei partiti più conservatori, Rouhani ha lodato il lavoro dei pasdaran, sottolineando che "ogni iraniano dovrebbe considerare l'Irgc come suo difensore".
Il presidente ha anche affrontato le voci che circondano le attività economiche del corpo militare, spesso accusato di contrabbando di petrolio e di sfruttare il potere politico e le concessioni sull'industria petrolifera per ottenere contratti vantaggiosi alle imprese legate all'organizzazione. Secondo Rouhani la partecipazione dei pasdaran in progetti di sviluppo nazionale è necessaria per arginare la crisi causata dalle sanzioni economiche della comunità internazionale. Un'altra denuncia affrontata dal presidente è il coinvolgimento di truppe di pasdaran a fianco dell'esercito siriano: "Le guardie non hanno alcun ruolo nel dominio militare della regione...lo scopo dell'Iran è ristabilire la pace e la stabilità in Siria. Teheran accetterà le scelte della popolazione".
Il discorso del capo di Stato, entrato in carica il 3 agosto, è stato accolto con freddezza da parte delle alte cariche delle Guardie della rivoluzione e dalle organizzazioni a loro affiliate. Ieri, la Fars, agenzia semi-ufficiale iraniana vicina ai pasdaran, ha lanciato una forte critica al presidente, sostenendo che le sue dichiarazioni sono contraddittorie "Secondo Rouhani l'Irgc deve difendere il territorio e gli interessi del paese, ma nel frattempo definisce il corpo una forza di pace che non deve fomentare la guerra nella regione".
Teheran (AsiaNews) - Il presidente iraniano Rouhani invita il Corpo delle guardie rivoluzione, i pasdaran, a "stare fuori dalla politica" e ad "essere una forza di pace". A differenza del suo predecessore Ahmadinejad, il nuovo capo di Stato lancia segnali di riforme anche nello storico corpo militare, dopo aver composto un gabinetto di ministri in gran parte educati in occidente .
Nei suoi anni di governo, Ahmadinejad, ex ufficiale dell'Irgc e leader carismatico dei volontari basiji, ha più volte fatto ricorso al corpo militare per soffocare l'opposizione interna. Un esempio è la repressione delle proteste organizzate dai giovani dell'Onda verde nel 2009 dove basaji e pasdaran hanno ucciso quasi cento persone e arrestato almeno 5mila manifestanti.
Nel suo discorso pronunciato ieri davanti a decine di ufficiali dei pasdaran, Rouhani ha ricordato che lo stesso imam Khomeini durante la guerra con l'Iraq (1980-88) aveva affermato: "Le Guardie della rivoluzione non devono essere coinvolte in giochi politici. Il corpo appartiene a tutta la nazione iraniana". Per evitare le critiche dei partiti più conservatori, Rouhani ha lodato il lavoro dei pasdaran, sottolineando che "ogni iraniano dovrebbe considerare l'Irgc come suo difensore".
Il presidente ha anche affrontato le voci che circondano le attività economiche del corpo militare, spesso accusato di contrabbando di petrolio e di sfruttare il potere politico e le concessioni sull'industria petrolifera per ottenere contratti vantaggiosi alle imprese legate all'organizzazione. Secondo Rouhani la partecipazione dei pasdaran in progetti di sviluppo nazionale è necessaria per arginare la crisi causata dalle sanzioni economiche della comunità internazionale. Un'altra denuncia affrontata dal presidente è il coinvolgimento di truppe di pasdaran a fianco dell'esercito siriano: "Le guardie non hanno alcun ruolo nel dominio militare della regione...lo scopo dell'Iran è ristabilire la pace e la stabilità in Siria. Teheran accetterà le scelte della popolazione".
Il discorso del capo di Stato, entrato in carica il 3 agosto, è stato accolto con freddezza da parte delle alte cariche delle Guardie della rivoluzione e dalle organizzazioni a loro affiliate. Ieri, la Fars, agenzia semi-ufficiale iraniana vicina ai pasdaran, ha lanciato una forte critica al presidente, sostenendo che le sue dichiarazioni sono contraddittorie "Secondo Rouhani l'Irgc deve difendere il territorio e gli interessi del paese, ma nel frattempo definisce il corpo una forza di pace che non deve fomentare la guerra nella regione".
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