martedì, settembre 24, 2013
I terroristi di al-Shabab, gruppo autore dell’attacco al Westgate mall, si sarebbero uccisi: fra le vittime molti asiatici. Confermata la presenza di soldati israeliani che stanno prendendo parte alle operazioni di recupero. Il bilancio sfiora per ora i 70 morti. 

Nairobi (AsiaNews) - I terroristi islamici che da due giorni tenevano in ostaggio un numero imprecisato di persone all'interno di un centro commerciale kenyota, fra cui molti asiatici, si sarebbero fatti saltare in aria. Poco prima Sheik Ali Mahmoud Rage, portavoce di al-Shabab (gruppo islamista autore dell'attacco) ha pubblicato un messaggio: "Autorizziamo i nostri mujaheddin ad uccidere i prigionieri in caso di attacco. I cristiani che stanno muovendo verso i nostri uomini abbiano pietà degli ostaggi all'interno dell'edificio".

Nella giornata di ieri, dai servizi di sicurezza kenioti è trapelata la notizia che agenti israeliani starebbero affiancando gli uomini del governo nelle operazioni di recupero ostaggi. L'indiscrezione è stata poi confermata anche dal gruppo terroristico al-Shabab, che fin dall'inizio dell'attacco sta tentando di fornire costanti aggiornamenti via twitter riguardo l'esito delle proprie operazioni. Tuttavia, fonti anonime del ministero degli Esteri di Tel Aviv hanno smentito riferendo che "gli israeliani presenti sul luogo hanno soltanto un ruolo di assistenza ai reparti d'intelligence e non di azione diretta sul campo".

A meno di 48 ore dall'attacco al Westgate mall di Nairobi, si sarebbe dunque concluso lo scontro a fuoco tra i terroristi e i soldati del governo; l'ultimo aggiornamento della Croce Rossa locale fissa il bilancio provvisorio a 69 vittime e 170 feriti. Nella lista compaiono anche numerosi cittadini occidentali e asiatici. Secondo le stime ufficiali, erano meno di 20 i terroristi rimasti nell'edificio, mentre è ancora molto vaga ogni stima sul possibile numero di ostaggi trattenuti all'interno.

L'attacco, iniziato due giorni fa, è il più sanguinoso registratosi in Kenya dal 1998, quando un ordigno esploso contro l'ambasciata americana di Nairobi causò oltre 200 vittime. Il gruppo terroristico somalo al-Shabab, responsabile di entrambi, giustifica l'irruzione nel centro commerciale come un atto di rappresaglia contro il governo keniota, dopo l'intervento delle sue truppe in Somalia a partire dal 2011.

Al-Shabab, "la gioventù" in arabo, è un gruppo islamista affiliato ad al-Qaeda che detiene ancora il controllo di alcune aree rurali della Somalia. Alcune testimonianze oculari di chi è riuscito a fuggire dal centro commerciale, raccontano che i terroristi, dopo aver lasciato andare gli ostaggi di fede islamica, hanno fucilato i non musulmani che non sapevano identificare la madre del profeta.


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