La presidente dei Focolari ha incontrato stamattina il pontefice. Colloquio familiare, fraterno durante il quale il papa ha incoraggiato il lavoro del Movimento nei Paesi di frontiera. Francesco ha raccontato della veglia di pace per la Siria
Città Nuova - Un incontro cordiale, fraterno, accogliente. Sono questi gli aggettivi con cui Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, e Giancarlo Faletti, co-presidente, descrivono i trenta minuti di stamattina in Vaticano con papa Francesco. Il papa conosceva il Movimento già in Argentina e ha ricordato alcuni incontri avuti con i focolarini a Buenos Aires. Poi è passato alle confidenze personali raccontando della giornata di digiuno e di preghiera per la Siria. Si era confrontato con i suoi collaboratori prima di decidere, perché avverte che «Dio parla quando si è uniti e non solo al capo». E questa collegialità decisionale sembra aver dato i suoi frutti, viste le ultime decisioni di Assad e degli Stati Uniti sul conflitto. È, poi, ritornato sui temi cardine del suo pontificato: la radicalità del vangelo e l’autenticità della testimonianza per non farsi prendere dalla mondanità sempre in agguato.
Francesco si è raccomandato di andare avanti con coraggio e con gioia nel vivere il carisma e ha sottolineato l’importanza della gioia, perché se è vero che la gioia è la divisa del focolarino, per il papa «un cristiano senza gioia non ottiene niente». Non ci sono state indicazioni precise per la vita del Movimento anche se il papa ha mostrato molto interesse per gli incontri con vari appartenenti ai Focolari nei Paesi mediorientali. Maria Voce ha raccontato che circa 40 musulmani sono stati presenti a questi appuntamenti e il papa da parte sua, oltre a ricordare la sua amicizia con gli ebrei, ha detto che in piazza san Pietro durante la veglia alcune persone pregavano con il Corano. «La preghiera va al di là delle confessioni: questa mi sembra sia stata la sensazione del papa", ha ribadito la presidente dei Focolari».
Giancarlo Faletti, co-presidente del Movimento, ha sottolineato invece l’incoraggiamento del papa ad essere tessitori del vangelo in luoghi difficili, perché «questa presenza di Dio attraverso la vita dei cristiani è capace di transitare tra le sofferenze più grandi e nelle situazioni più complesse». «La presenza dei cristiani è necessaria», ha concluso Faletti.
Maria Voce ha infine ringraziato il Papa per la lettera ai non credenti inviata al quotidiano Repubblica: «Mi è suonata come un grande atto di fede nell’uomo perché il papa fa appello alla libertà della coscienza. Mi è sembrato un grande atto di fiducia nell’uomo al di là della sua appartenenza religiosa o meno».
Città Nuova - Un incontro cordiale, fraterno, accogliente. Sono questi gli aggettivi con cui Maria Voce, presidente del Movimento dei Focolari, e Giancarlo Faletti, co-presidente, descrivono i trenta minuti di stamattina in Vaticano con papa Francesco. Il papa conosceva il Movimento già in Argentina e ha ricordato alcuni incontri avuti con i focolarini a Buenos Aires. Poi è passato alle confidenze personali raccontando della giornata di digiuno e di preghiera per la Siria. Si era confrontato con i suoi collaboratori prima di decidere, perché avverte che «Dio parla quando si è uniti e non solo al capo». E questa collegialità decisionale sembra aver dato i suoi frutti, viste le ultime decisioni di Assad e degli Stati Uniti sul conflitto. È, poi, ritornato sui temi cardine del suo pontificato: la radicalità del vangelo e l’autenticità della testimonianza per non farsi prendere dalla mondanità sempre in agguato.
Francesco si è raccomandato di andare avanti con coraggio e con gioia nel vivere il carisma e ha sottolineato l’importanza della gioia, perché se è vero che la gioia è la divisa del focolarino, per il papa «un cristiano senza gioia non ottiene niente». Non ci sono state indicazioni precise per la vita del Movimento anche se il papa ha mostrato molto interesse per gli incontri con vari appartenenti ai Focolari nei Paesi mediorientali. Maria Voce ha raccontato che circa 40 musulmani sono stati presenti a questi appuntamenti e il papa da parte sua, oltre a ricordare la sua amicizia con gli ebrei, ha detto che in piazza san Pietro durante la veglia alcune persone pregavano con il Corano. «La preghiera va al di là delle confessioni: questa mi sembra sia stata la sensazione del papa", ha ribadito la presidente dei Focolari».
Giancarlo Faletti, co-presidente del Movimento, ha sottolineato invece l’incoraggiamento del papa ad essere tessitori del vangelo in luoghi difficili, perché «questa presenza di Dio attraverso la vita dei cristiani è capace di transitare tra le sofferenze più grandi e nelle situazioni più complesse». «La presenza dei cristiani è necessaria», ha concluso Faletti.
Maria Voce ha infine ringraziato il Papa per la lettera ai non credenti inviata al quotidiano Repubblica: «Mi è suonata come un grande atto di fede nell’uomo perché il papa fa appello alla libertà della coscienza. Mi è sembrato un grande atto di fiducia nell’uomo al di là della sua appartenenza religiosa o meno».
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