martedì, settembre 17, 2013
Personalità del buddismo, dell’induismo, del cristianesimo e dell’islam lanciano una campagna di sensibilizzazione. L’iniziativa prevede la diffusione in radio e tv – su scala nazionale – di messaggi di denuncia e informazione sui danni legati alla pratica.

 Kathmandu (AsiaNews) - Leader religiosi indù, buddisti, cristiani e musulmani del Nepal lottano insieme per fermare i matrimoni tra bambini. Sfruttando la loro posizione "privilegiata" nella società, alcune personalità hanno deciso di lanciare una campagna di sensibilizzazione per fermare tale pratica, ancora oggi molto diffusa nel Paese. I leader religiosi registreranno alcuni messaggi audio e video in cui denunceranno i matrimoni tra bambini. Questi spot verranno trasmetti su scala nazionale in radio e in televisione.

Tale pratica trova ancora oggi molto spazio perché fatta dipendere da motivi culturali e religiosi. In Nepal la fede più diffusa è l'induismo, che per tradizione ammette i matrimoni tra minorenni. Per questo motivo, i sostenitori di questa campagna hanno apprezzato la partecipazione di leader indù.

"La religione - spiega ad AsiaNews Ram Chandra Bhandari, personalità induista - vuole sempre il meglio per la società. Quando si mescola con la cultura, le tradizioni e la civiltà può creare un mix pericoloso e diffondere distorsioni come il matrimonio tra bambini, ma l'induismo non può giustificarle".


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