Mosca è pronta a presentare a tutte le parti interessate il piano per mettere le armi chimiche siriane sotto controllo internazionale. E oggi precisa: l'ipotesi è elaborata in un incontro Putin-Obama al G20. Dopo la proposta di ieri, che ha aperto uno spiraglio nella crisi siriana ottenendo l’appoggio anche dell’Iran e della Lega Araba, il ministro degli Esteri russo, Lavrov, si impegna a presentare un piano concordato con l’Onu al più presto. Intanto la Francia fa sapere che oggi stesso presenta richieste precise attraverso l’Onu.
Radio Vaticana - La Francia presenta oggi stesso alle Nazioni Unite un progetto di risoluzione. Il ministro degli Esteri, Fabius, spiega: “Non vogliamo che la proposta russa sulla Siria possa essere utilizzata come 'manovra diversiva'. Le richieste alle Nazioni Unite, per dare credito ad Assad, sono precise: condannare il massacro del 21 agosto commesso dal regime siriano, pretendere da Damasco informazioni sulle armi chimiche, avviare ispezioni e controlli degli obblighi assunti dal regime, con sanzioni estremamente serie; portare i responsabili del massacro di agosto davanti alla giustizia internazionale penale". Anche Obama, avverte: non accetteremo perdite di tempo. Ma la posizione del presidente degli Stati Uniti sarà più chiara dopo il discorso previsto in giornata alla nazione. Da parte sua il presidente della Siria continua a negare l’uso di armi chimiche e accusa i ribelli. A proposito di questo, il giornalista Quirico ha riferito di aver sentito ammissioni da parte di ribelli ma di non poter giudicare se si trattasse di propaganda organizzata ad arte. Resta da dire che oggi la Russia precisa: "La proposta di mettere le armi chimiche siriane sotto controllo internazionale non è una iniziativa del tutto russa ma deriva dai contatti con i colleghi americani e dalla dichiarazione in proposito fatta da Kerry".
Radio Vaticana - La Francia presenta oggi stesso alle Nazioni Unite un progetto di risoluzione. Il ministro degli Esteri, Fabius, spiega: “Non vogliamo che la proposta russa sulla Siria possa essere utilizzata come 'manovra diversiva'. Le richieste alle Nazioni Unite, per dare credito ad Assad, sono precise: condannare il massacro del 21 agosto commesso dal regime siriano, pretendere da Damasco informazioni sulle armi chimiche, avviare ispezioni e controlli degli obblighi assunti dal regime, con sanzioni estremamente serie; portare i responsabili del massacro di agosto davanti alla giustizia internazionale penale". Anche Obama, avverte: non accetteremo perdite di tempo. Ma la posizione del presidente degli Stati Uniti sarà più chiara dopo il discorso previsto in giornata alla nazione. Da parte sua il presidente della Siria continua a negare l’uso di armi chimiche e accusa i ribelli. A proposito di questo, il giornalista Quirico ha riferito di aver sentito ammissioni da parte di ribelli ma di non poter giudicare se si trattasse di propaganda organizzata ad arte. Resta da dire che oggi la Russia precisa: "La proposta di mettere le armi chimiche siriane sotto controllo internazionale non è una iniziativa del tutto russa ma deriva dai contatti con i colleghi americani e dalla dichiarazione in proposito fatta da Kerry".
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