Rilevato per la prima volta del propilene al di fuori della Terra.Esplorando lo zoo chimico che compone l'infernale atmosfera della luna di Saturno (video).
GreenReport - Nell’infernale atmosfera di Titano, una delle lune di Saturno, non c’è sicuramente la vita, ma la sonda Cassini della Nasa, dell’European Space Agency (Esa) e dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) ha rilevato la presenza di propilene, un prodotto chimico usato per realizzare contenitori di alimenti, paraurti delle auto e altri prodotti di consumo. Come spiega la Nasa in un comunicato, si tratta della prima volta che un componente della plastica viene trovato su una luna o un pianeta, al di fuori della Terra: «Una piccola quantità di propilene è stata identificata nella bassa atmosfera di Titano dal composite infrared spectrometer (Cirs) di Cassini», uno strumento che misura la luce a infrarossi, o le radiazioni di calore, emessa da Saturno e dalle sue lune. Il propilene è la prima molecola ad essere scoperto su Titano utilizzando il Cirs. Isolando lo stesso segnale a varie quote all’interno dell’atmosfera inferiore, i ricercatori hanno identificato il composto chimico con un alto grado di credibilità; i dettagli sono stati presentati il 30 settembre su Astrophysical Journal Letters.
Il leader del team che ha pubblicato la ricerca, Conor Nixon, del Goddard Space Flight Center della Nasa, spiega sul sito dell’agenzia spaziale Usa che «Questa sostanza chimica è tutt’intorno a noi nella vita di tutti i giorni, legata insieme in lunghe catene che formano la plastica chiamata polipropilene. Quel contenitore di plastica del supermercato con il codice di riciclaggio 5 sul fondo è in polipropilene».
Il Cirs è in grado di identificare un particolare gas incandescente negli strati bassi dell’atmosfera dalla sua impronta termica unica. La sfida per Nasa Esa Ed Asi è stata quella di isolare questa “firma” dai segnali di tutti gli altri gas nell’atmosfera di Titano. L’individuazione di questa sostanza chimica riempie una misteriosa lacuna nelle osservazioni di Titano che risale al Voyager 1 della Nasa, il primo passaggio in assoluto ravvicinato a questa luna nel 1980. Voyager identificò molti dei gas nell’atmosfera brunastra di Titano come idrocarburi, le sostanze chimiche che compongono il petrolio e altri combustibili fossili sulla Terra. Su Titano, gli idrocarburi si formano dopo che la luce solare “rompe” il metano, il secondo gas più abbondante in quell’atmosfera. I “frammenti” appena liberati possono unirsi fino a formare catene con due, tre o più atomi di carbonio. La famiglia di prodotti chimici con due atomi di carbonio include il gas etano infiammabile. Il propano, un comune combustibile, appartiene alla famiglia delle tre atomi di carbonio.
Precedentemente Voyager aveva trovato il propano, il più pesante della famiglia dei tre atomi di carbonio, ed il propino, uno dei più leggeri. Ma i prodotti chimici intermedi, uno dei quali è propilene, erano troppo dispersi. Mentre i ricercatori continuavano a scoprire sempre di più sostanze chimiche nell’atmosfera di Titano, sia utilizzano strumenti sulla Terra che nello spazio, il propilene non si faceva trovare, fino a che non è arrivato Cirs con i suoi sofisticati strumenti di analisi.
Michael Flasar, uno scienziato del Goddard e principale ricercatore del Cirs, sottolinea che «Questa misurazione è stata molto difficile da fare a causa della “firma” debole del propilene e dell’affollamento di sostanze chimiche connesse con segnali molto più forti. Questo successo rafforza la nostra fiducia che troveremo ancora più sostanze chimiche nascoste nell’atmosfera di Titano».
Già in precedenza lo spettrometro di massa di Cassini, un dispositivo che analizza la composizione dell’atmosfera di Titano, aveva fatto capire che il propilene avrebbe potuto esserepresente negli strati superiori dell’atmosfera. Tuttavia, non era mai stato identificato davvero.
«Sono sempre emozionato quando gli scienziati scoprono una molecola che non è mai stata osservata prima in un’atmosfera – conclude Scott Edgington, Cassini’s deputy project scientist del Jet Propulsion Laboratory della Nasa di Pasadena per Cassini – Questo nuovo pezzo del puzzle fornirà un ulteriore test di quanto bene comprendiamo lo zoo chimico che compone l’atmosfera di Titano».
GreenReport - Nell’infernale atmosfera di Titano, una delle lune di Saturno, non c’è sicuramente la vita, ma la sonda Cassini della Nasa, dell’European Space Agency (Esa) e dell’Agenzia spaziale italiana (Asi) ha rilevato la presenza di propilene, un prodotto chimico usato per realizzare contenitori di alimenti, paraurti delle auto e altri prodotti di consumo. Come spiega la Nasa in un comunicato, si tratta della prima volta che un componente della plastica viene trovato su una luna o un pianeta, al di fuori della Terra: «Una piccola quantità di propilene è stata identificata nella bassa atmosfera di Titano dal composite infrared spectrometer (Cirs) di Cassini», uno strumento che misura la luce a infrarossi, o le radiazioni di calore, emessa da Saturno e dalle sue lune. Il propilene è la prima molecola ad essere scoperto su Titano utilizzando il Cirs. Isolando lo stesso segnale a varie quote all’interno dell’atmosfera inferiore, i ricercatori hanno identificato il composto chimico con un alto grado di credibilità; i dettagli sono stati presentati il 30 settembre su Astrophysical Journal Letters.
Il leader del team che ha pubblicato la ricerca, Conor Nixon, del Goddard Space Flight Center della Nasa, spiega sul sito dell’agenzia spaziale Usa che «Questa sostanza chimica è tutt’intorno a noi nella vita di tutti i giorni, legata insieme in lunghe catene che formano la plastica chiamata polipropilene. Quel contenitore di plastica del supermercato con il codice di riciclaggio 5 sul fondo è in polipropilene».
Il Cirs è in grado di identificare un particolare gas incandescente negli strati bassi dell’atmosfera dalla sua impronta termica unica. La sfida per Nasa Esa Ed Asi è stata quella di isolare questa “firma” dai segnali di tutti gli altri gas nell’atmosfera di Titano. L’individuazione di questa sostanza chimica riempie una misteriosa lacuna nelle osservazioni di Titano che risale al Voyager 1 della Nasa, il primo passaggio in assoluto ravvicinato a questa luna nel 1980. Voyager identificò molti dei gas nell’atmosfera brunastra di Titano come idrocarburi, le sostanze chimiche che compongono il petrolio e altri combustibili fossili sulla Terra. Su Titano, gli idrocarburi si formano dopo che la luce solare “rompe” il metano, il secondo gas più abbondante in quell’atmosfera. I “frammenti” appena liberati possono unirsi fino a formare catene con due, tre o più atomi di carbonio. La famiglia di prodotti chimici con due atomi di carbonio include il gas etano infiammabile. Il propano, un comune combustibile, appartiene alla famiglia delle tre atomi di carbonio.
Precedentemente Voyager aveva trovato il propano, il più pesante della famiglia dei tre atomi di carbonio, ed il propino, uno dei più leggeri. Ma i prodotti chimici intermedi, uno dei quali è propilene, erano troppo dispersi. Mentre i ricercatori continuavano a scoprire sempre di più sostanze chimiche nell’atmosfera di Titano, sia utilizzano strumenti sulla Terra che nello spazio, il propilene non si faceva trovare, fino a che non è arrivato Cirs con i suoi sofisticati strumenti di analisi.
Michael Flasar, uno scienziato del Goddard e principale ricercatore del Cirs, sottolinea che «Questa misurazione è stata molto difficile da fare a causa della “firma” debole del propilene e dell’affollamento di sostanze chimiche connesse con segnali molto più forti. Questo successo rafforza la nostra fiducia che troveremo ancora più sostanze chimiche nascoste nell’atmosfera di Titano».
Già in precedenza lo spettrometro di massa di Cassini, un dispositivo che analizza la composizione dell’atmosfera di Titano, aveva fatto capire che il propilene avrebbe potuto esserepresente negli strati superiori dell’atmosfera. Tuttavia, non era mai stato identificato davvero.
«Sono sempre emozionato quando gli scienziati scoprono una molecola che non è mai stata osservata prima in un’atmosfera – conclude Scott Edgington, Cassini’s deputy project scientist del Jet Propulsion Laboratory della Nasa di Pasadena per Cassini – Questo nuovo pezzo del puzzle fornirà un ulteriore test di quanto bene comprendiamo lo zoo chimico che compone l’atmosfera di Titano».
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