martedì, ottobre 22, 2013
Grave attentato su un pullman di linea a Volgograd, nella Russia meridionale. A commetterlo una donna-kamikaze, una 30enne originaria del Dagestan. Almeno cinque i morti. Giuseppe D’Amato. ascolta 

Radio Vaticana - Inizio dell’annunciata strategia della tensione in previsione delle Olimpiadi invernali di Sochi o semplice azione dimostrativa oltre i confini del Caucaso di qualche gruppo terrorista. Ecco l’interrogativo dibattuto dagli esperti in queste ore piene di tensione. La primavera scorsa gli estremisti hanno promesso una stagione di terrore. Rovinare la festa ai russi per le Olimpiadi è il loro obiettivo dichiarato. Adesso, mentre la fiaccola gira per il Paese slavo, l’attentato su un autobus qualsiasi alla periferia, però, di una città simbolo della Russia. La linea scelta non era causale. E’ il collegamento principale con l’università all’ora di uscita degli studenti. Il veicolo pertanto era pieno di giovani. Un video mostra l’autobus esplodere ed un corpo volare fuori dai finestrini. Il bilancio delle vittime è pesante e si aggrava col passare delle ore. La kamikaze era una ragazza originaria del Daghestan di 30 anni, moglie di un noto comandante guerrigliero.

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