giovedì, ottobre 17, 2013
Zamperini: "La mente è come un paracadute: funziona solo quando è aperta"  

Aleteia -"Pionere", "evangelista", "massimo esperto" della Rete: sono questi gli appellativi con i quali è stato ricordato sul web Marco Zamperini, conosciuto dagli Internauti come "funkyprofessor" e scomparso improvvisamente a 50 anni. L'addio a Zamperini, come si addice a chi ha vissuto sempre con la massima disinvoltura nell'ambiente Internet come sulla terra, è stato per metà è reale e per metà 'virtuale': "la chiesa è gremita dentro e fuori per il funerale e il web pieno di commenti, foto e ricordi di chi non poteva essere presente. Su Twitter tanti i messaggi che seguono il flusso di #funkyprofessor, così tanti che l’hashtag è in cima i trend della giornata" (Quotidiano.net 15 ottobre).

Laureato in statistica all’Università Statale di Milano, Zamperini aveva cominciato la sua carriera lavorando come consulente indipendente nell’ambito di progetti di sviluppo software per grandi industrie italiane. Nel 1990 era approdato in Etnoteam, realtà storica dell’Ict italiano, dove si occupava di dirigere la realizzazione di soluzioni rivolte ai mercati della grande industria, della distribuzione organizzata, della logistica e degli operatori di telecomunicazioni. Dopo una lunga serie di incarichi ricoperti all’interno dell’azienda, quando nel 2007 Euroteam è stata acquisita da Value Team, Zamperini è stato nominato vicepresidente e Cto della società. Tra 2011 e 2012, era stato anche professore all’università Iulm di Milano (Il Fatto quotidiano.it 14 ottobre).

"Amava Internet, la rivoluzione di Internet – ricorda Quotidiano.net (15 ottobre) -, perché, sosteneva, per la prima volta nella storia del mondo, milioni di persone possono dire quello che pensano con la speranza che qualcuno li legge" e a chi gli chiedeva se con la tecnologia il mondo sarebbe stato migliore, rispondeva di non saperlo, ma di sapere che "non ci si sarebbe annoiati di sicuro".

Commosso il ricordo della Rete, colto attraverso solo alcuni degli innumerevoli messaggi circolati: "In chiesa non ci stiamo. Anche l’Internet ci sta piccola oggi per il nostro abbraccio. Da queste cose si capisce come Rete per chi la vive realmente è una grande famiglia", "Ciao #funkyprofessor ci lasci l’ingombrante compito di inventare un altro grande pezzo di futuro, quello che avresti immaginato tu", "E sei riuscito a farci fare anche questa esperienza: un funerale su Twitter... ho le lacrime agli occhi!" (La Stampa.it 15 ottobre).

Ma forse la sua eredità migliore è il ricordo della massima che soleva ripetere: «la mente è come un paracadute: funziona solo quando è aperta».

di Chiara Santomiero


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