lunedì, ottobre 28, 2013
Dobbiamo dire addio al buon e vecchio libro cartaceo che tanti ricordi ha lasciato a diversi generazioni di ragazzi ora diventati adulti

di Carlo Mafera

È vero, quanti ricordi... Era bello comprare un libro e poi sfogliarlo con grande curiosità cercando di carpire qualche nozione prima di averla studiata. Vedere le immagini di personaggi storici o di città o di particolari oggetti che dovevano aiutare a comprendere i nuovi concetti che il professore avrebbe spiegato in aula. Ma soprattutto era bello “odorare” il libro, che emanava un particolare profumo, un’originale fragranza che ti rimandava indietro nel tempo, come diceva Marcel Proust nel suo celebre romanzo “A la recherche du temps perdu”.

Ma le nuove generazioni non potranno provare più quest’emozione, perché il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Maria Chiara Carrozza ha firmato il decreto ministeriale che sancisce tempi e modi del passaggio dalla carta all’e-book. Dal comunicato stampa del Ministero apprendiamo che “la novità verrà introdotta gradualmente a partire dal prossimo anno scolastico. Sempre dal 2014/2015 cambieranno, poi, anche i tetti di spesa per i testi, con un risparmio immediato del 10% per le famiglie degli alunni che frequenteranno le classi prime della secondaria di primo grado e le prime e le terze della secondaria di secondo grado, quelle in cui la dotazione libraria viene cambiata per intero risultando dunque più costosa”. “Il decreto – continua il documento - contiene, nel suo allegato, anche linee guida sul libro del futuro che dovrà essere sempre meno di carta, ma, soprattutto, fruibile su tutti i supporti digitali (tablet, pc, lavagne interattive di produttori diversi), in modo da lasciare la massima libertà nell’acquisto a famiglie e insegnanti”.

“Sono consapevole dell'importanza di questo passaggio storico al libro digitale - afferma il Ministro Maria Chiara Carrozza - Probabilmente il modo di apprendere cambierà molto. Ma non deve cambiare la nostra attenzione ai contenuti, alla qualità degli apprendimenti e alle pari opportunità per tutti gli studenti italiani. Credo - aggiunge - che il libro digitale possa rappresentare una grande opportunità di crescita e progresso per la nostra scuola se sarà vissuto in modo aperto e progressivo da tutti gli attori del sistema scolastico”.

La conversione al digitale sarà graduale. Nel 2014/2015, infatti, nelle prime della secondaria di primo grado e nelle prime e terze della secondaria di secondo grado i tetti saranno ridotti del 10% laddove i libri richiesti saranno in versione mista (in parte digitali, in parte cartacei). Se invece, nelle stesse classi, i docenti decideranno di adottare solo libri digitali il tetto di spesa sarà ridotto del 30%. La riduzioni si applicheranno progressivamente alle classi successive. Il Ministero promuoverà un monitoraggio dell’andamento delle adozioni anche per diffondere le migliori pratiche e sostenere i processi di innovazione.

Rimane comunque un fatto certo: il libro del futuro sarà sempre meno cartaceo e sempre più elettronico. Dal punto di vista economico, la riduzione dei tetti di spesa per chi passa all’e-book punta a promuoverne la diffusione. Ma, come detto, i testi dovranno sempre corrispondere a criteri educativi di qualità, e nel decreto firmato dal ministro si fissano infatti precisi paletti per le caratteristiche degli e-book: i libri di testo, anche nella versione non cartacea, dovranno continuare ad essere conformi alle indicazioni nazionali (i piani di studio), offrire un’esposizione autorevole degli argomenti e organizzare contenuti complessi in un percorso narrativo efficace attraverso infografiche, animazioni, tabelle, contenuti audio e video. Tutto questo significa migliorare la qualità di apprendimento degli alunni.

Il sito del Ministero della P.I. sottolinea inoltre che “i dati raccolti eventualmente attraverso le piattaforme di fruizione dovranno essere gestiti secondo le normative sulla privacy. Nel caso siano necessari software specifici per l’utilizzo degli e-book o dei contenuti digitali dei libri misti, gli studenti dovranno poterli scaricare gratuitamente sul sito dell’editore. Nel caso di testi misti, la parte cartacea dovrà essere prodotta utilizzando materie prime di costo contenuto e con un occhio al peso complessivo del libro, favorendo i fascicoli rispetto ai tomi di molte pagine a patto di mantenere lo stesso prezzo di copertina”.

Insomma il modo di studiare cambierà profondamente. In realtà è cambiato già da tempo, tanto da far esclamare a tanti studenti, quando incontrano persone adulte: “Ma come facevate a studiare ai vostri tempi?!”. Era forse più difficile, per fare le ricerche bisognava andare alla biblioteca nazionale, ma a volte ciò dava anche più soddisfazioni per il sacrificio richiesto. Vista l’enorme percentuale del numero degli abbandoni scolastici che ci sono nel nostro paese, speriamo in ogni caso che il digitale freni questa pericolosa tendenza.


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