domenica, novembre 10, 2013
Debutta negli Stati Uniti Google Helpouts, la piattaforma sviluppata da Big G per risolvere i problemi degli utenti in tempo reale e in modo professionale

E' stata da poco lanciata negli USA Google Helpouts, l'ultimo prodotto della grande casa americana di Mountain View. Si tratta di una piattaforma che permette di risolvere i problemi degli utenti attraverso il parere di esperti nel settore. Attualmente sono coperti solo alcuni settori: arte e musica, tecnologia, cucina, educazione e formazione, salute, moda, fitness, casa e giardinaggio. Il servizio, che per il momento è solo in inglese, permette di prenotare un appuntamento in videochat con esperti certificati, oppure, se si ha urgenza nel risolvere un problema, si può contattare l'esperto o gli esperti che al momento sono online sulla piattaforma.

Tanto per intenderci, invece di recarsi nell'ambulatorio del medico, il medico entra nella nostra casa attraverso il computer. Oppure, l'insegnante di pianoforte ci insegna la musica, ascoltando le nostre stonature e i nostri successi, tutto però comodamente da casa.

Trattandosi di assistenza vera e propria, il servizio è a pagamento: si può optare per una tariffa a tempo oppure flat, a seconda delle esigenze. Il pagamento deve essere fatto attraverso Google Wallet e l'utente che accede al servizio deve avere un profilo su Google+. Questa soluzione permette a Google di diffondere maggiormente i propri servizi. Ovviamente, anche Google intasca la sua parte: su ogni consulenza, tratterrà il 20 % della spesa.

La scelta dell'esperto adatto alle proprie esigenze può avvenire consultando le recensioni fatte dagli altri utenti e, se non si è soddisfatti dalla prestazione ricevuta, si può sempre richiedere un rimborso a Google entro le 72 ore dalla consulenza. Inoltre, occhio all'orologio: se l'esperto ritarda di oltre 5 minuti rispetto all'ora dell'appuntamento, la consulenza sarà gratuita!

L'idea di Google Helpouts in realtà non è nuova. Esistono, infatti, diverse piattaforme online che forniscono lo stesso servizio. Tuttavia, da quando il gigante americano ha deciso di entrare anche in questo campo, si sono accesi i riflettori su di esso. La motivazione principale per cui Google ha lanciato Google Helpouts consiste nel fatto che “tante informazioni sono sulla testa delle persone e non sul web”, come ha dichiarato Udi Manber, vice presidente Google e capo del progetto Helpouts.

Avrà successo questa nuova piattaforma di consulenza online? Forse sì, forse no. E soprattutto, altri giganti del settore, come Facebook e Microsoft, si vedranno costretti ad aprire anche loro un servizio del genere? Per ora non c'è versi di saperlo. Rimandiamo ai posteri l'ardua sentenza.

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