lunedì, novembre 04, 2013
La Russia aumenta l’invio di armi al governo del presidente siriano Bashar Assad, dallo scorso anno l’aiuto militare probabilmente è “più importante” delle armi iraniane inviate a Damasco, secondo alti diplomatici statunitensi.

“E’ aumentato dall’anno scorso. Ci sono più spedizioni e, in alcuni casi, sono militarmente estremamente importanti“, ha detto in un’audizione alla Commissione Esteri del Senato, questa settimana, Robert Ford, ex-ambasciatore USA in Siria. Ford ha detto di non aver visto una “stima dettagliata in dollari” delle consegne di armi russe, che secondo i funzionari USA puntellano Assad mentre infuria la guerra civile del suo governo contro le forze ribelli siriane. “Un esempio dell’impatto di tali invi”, secondo Ford, si ebbe quando il generale Salim Idris, comandante dell’esercito libero siriano filo-occidentale, gli disse che i jet dell’aeronautica siriana, aggiornati dalla Russia e consegnati alle forze di Assad “fanno la differenza”. “Penso che i russi aiutarebbero tutti a raggiungere il tavolo dei negoziati se fermassero queste consegne“, ha detto Ford. I funzionari russi hanno più volte difeso l’invio di armi, dicendo che Mosca adempie a contratti precedentemente stipulati e non viola il diritto internazionale. Ford ha detto all’udienza che gli Stati Uniti e i loro alleati riuscirono a ritardare la consegna di armi russe alla Siria, convincendo una compagnia di assicurazioni a ritirare la copertura della nave che ne trasportava il carico. “Ma questo fu un raro successo“, ha detto Ford, “sarebbe bello se riuscissimo a fare meglio con i russi.”

Thomas Countryman, assistente del segretario di Stato USA per la sicurezza e la non proliferazione internazionale, ha detto all’udienza che le consegne di armi russe sono diventate “probabilmente più significative di quelle dall’Iran, in termini di assistenza militare.” Ha detto che la Russia perde credibilità nel mondo arabo e in tutto il Medio Oriente, con il suo “sostegno incrollabile al regime siriano.” (Ma quanto è consapevole della realtà mediorientale questo ‘bocconiano’. NdT) Gli Stati Uniti e molti altri Paesi accusano il governo di Assad di essere dietro l’attacco chimico del 21 agosto preso Damasco, che secondo Washington causò più di 1.400 morti. Il governo siriano a sua volta ha accusato i gruppi ribelli che combatte dal marzo 2011 di essere responsabili dell’attacco, anche se ha accettato un accordo mediato dalla Russia per distruggere il suo arsenale di armi chimiche. L’accordo è stato siglato tra le minacce di Washington di effettuare attacchi contro obiettivi governativi siriani, in risposta dell’attacco del 21 agosto.

Traduzione di Alessandro Lattanzio  
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