lunedì, novembre 04, 2013
Per la prima volta negli ultimi anni la manovra finanziaria riduce la pressione fiscale di un decimo di punto. E’ quanto sottolinea in una nota il Ministero dell’Economia riferendosi alla legge di Stabilità. Ma sul tema tasse il Pdl resta sul piede di guerra. Servizio di Giampiero Guadagni: ascolta 

Radio Vaticana - Il Governo rassicura sul rispetto dei parametri europei: il deficit resterà dunque entro il 3% del pil. E conferma l’obiettivo prioritario di riduzione delle tasse. Una inversione di tendenza presente in questa legge di Stabilità e che sarà più marcata nei prossimi anni, grazie alla revisione della spesa. A sottolinearlo è il ministero dell’Economia, che replica così alle valutazioni espresse da osservatori e commentatori e anche alle critiche di parti sociali e istituzioni alla manovra. Per il Ministero dell’Economia, in particolare, le famiglie beneficeranno di una riduzione di tasse complessiva di circa un miliardo di euro. L’impatto economico, afferma il viceministro Fassino, sarà solo sulle banche. Una affermazione che non convince la Cgia di Mestre e che viene contestata dal Pdl. Il capogruppo alla Camera Brunetta avverte: se non cambia la tassazione sulla casa il governo letta rischia. Brunetta mette in relazione la legge di Stabilità con il voto sulla decadenza da senatore di Berlusconi. Quel voto, dice, è incompatibile con la nostra presenza nell’Esecutivo. Ma il collegamento tra vicende giudiziarie e azione del Governo viene respinta da Letta e da tutto il Pd.

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