Schifani si dimette da capogruppo al Senato. Fitto: "Da vicepremier atto gravissimo contro ex premier".
Roma (WSI) - "Mi trovo qui per compiere una scelta che non avrei mai pensato di compiere. Non aderire a Forza Italia". Così Angelino Alfano, nel corso della riunione dei governativi del Pdl, annuncia la nascita di gruppi autonomi che si chiameranno 'Nuovo centrodestra'.
"Sento fortissimo il bisogno di ribadire che in questi 20 anni non abbiamo sbagliato speranze, ideali e persona. Siamo amici del presidente Berlusconi a cui ribadiamo amicizia e sostegno. Lo sosterremo all'interno del governo a iniziare da una giustizia più giusta e dall'abbassamento delle tasse". Lo afferma Angelino Alfano.
"Saremo attaccati, ma non avremo paura, combatteremo per affermare le nostre idee. Questa sera abbiamo un grande alleato: la nostra buona coscienza, la buona coscienza di chi le ha provate tutte prima di arrivare a questa decisione". Lo afferma Angelino Alfano.
Trenta senatori e 26 deputati hanno aderito al momento ai nuovi gruppi parlamentari nati per scissione dal Pdl. E' quanto emerge al termine della riunione dei 'governativi'. Sono in totale 56 le firme già raccolte per il passaggio al Nuovo Centrodestra, spiegano diverse fonti. Ma aggiungono che i numeri probabilmente cresceranno, soprattutto a palazzo Madama.
Schifani si dimette da capogruppo Senato - Dopo aver preso atto della costituzione del nuovo gruppo al Senato, nato da una costola del Pdl, ritengo doveroso rassegnare le mie dimissioni da presidente del gruppo del Popolo della Libertà a Palazzo Madama".Lo ha dichiarato il presidente dei senatori del Pdl, Renato Schifani.
Da Alfano atto gravissimo contro Cav - "Da Alfano è venuto un atto gravissimo contro la sua stessa storia e contro Silvio Berlusconi, i nostri programmi e i nostri elettori. Il vero popolo di centrodestra giudicherà". Lo afferma Raffaele Fitto, deputato del Pdl commentando la decisione di Alfano di dar vita a gruppi autonomi.
Non si terrà nessun ufficio di presidenza del Pdl e quindi nessuna modifica al documento approvato nella precedente riunione. La decisione a quanto si apprende è stata presa dopo un giro di contatti tenuti da Silvio Berlusconi.Al Cavaliere inoltre sarebbe stato fatto notare che in caso di convocazione ci sarebbero state numerose assenze di peso per ragioni politiche.
Berlusconi, dopo ore e vorticosi giorni di telefonate e incontri, esce allo scoperto: "Chi non si riconosce più nei valori del nostro movimento è libero di andarsene - dice - ma chi ancora ci crede ha il dovere di restare e combattere perché questi valori trionfino finalmente nel nostro Paese. Ora più che mai - osserva - in questo momento buio per l'economia e per la giustizia, ora più che mai tutti insieme dobbiamo difendere la nostra libertà, dobbiamo batterci con Forza Italia, perché siamo convinti che la difesa della libertà è la missione più alta, più nobile e più entusiasmante che ci sia".
"Dal palco - prosegue - ripeterò ancora una volta le ragioni per cui è indispensabile restare uniti e lottare insieme, noi moderati per unire i moderati. Dopo aver parlato e ascoltato decideremo insieme il nostro futuro. Ognuno, dopo aver parlato ed ascoltato, sarà libero di fare le sue scelte. Ricordandosi della responsabilità che il voto di milioni di persone ci ha affidato e che a loro e solo a loro ognuno di noi è chiamato a rispondere del proprio operato. Non cambierò io - assicura Berlusconi - e non cambierà Forza Italia. Se così non fosse, se Forza Italia diventasse qualcosa di diverso, di piccolo e meschino, se diventasse preda di una oligarchia, se rischiasse una deriva estremista, sarei io che l'ho fondata a non riconoscermi più in questo progetto. Dopo lo spettacolo che la nostra classe dirigente ha offerto in queste ultimi giorni, perché un padre di famiglia, una donna, un giovane dovrebbe raccogliere questo appello. Perché i moderati italiani dovrebbero unirsi a noi, quando fossimo noi i primi a dividerci".
"Saremo attaccati, ma non avremo paura, combatteremo per affermare le nostre idee. Questa sera abbiamo un grande alleato: la nostra buona coscienza, la buona coscienza di chi le ha provate tutte prima di arrivare a questa decisione". Lo afferma Angelino Alfano.
Trenta senatori e 26 deputati hanno aderito al momento ai nuovi gruppi parlamentari nati per scissione dal Pdl. E' quanto emerge al termine della riunione dei 'governativi'. Sono in totale 56 le firme già raccolte per il passaggio al Nuovo Centrodestra, spiegano diverse fonti. Ma aggiungono che i numeri probabilmente cresceranno, soprattutto a palazzo Madama.
Schifani si dimette da capogruppo Senato - Dopo aver preso atto della costituzione del nuovo gruppo al Senato, nato da una costola del Pdl, ritengo doveroso rassegnare le mie dimissioni da presidente del gruppo del Popolo della Libertà a Palazzo Madama".Lo ha dichiarato il presidente dei senatori del Pdl, Renato Schifani.
Da Alfano atto gravissimo contro Cav - "Da Alfano è venuto un atto gravissimo contro la sua stessa storia e contro Silvio Berlusconi, i nostri programmi e i nostri elettori. Il vero popolo di centrodestra giudicherà". Lo afferma Raffaele Fitto, deputato del Pdl commentando la decisione di Alfano di dar vita a gruppi autonomi.
Non si terrà nessun ufficio di presidenza del Pdl e quindi nessuna modifica al documento approvato nella precedente riunione. La decisione a quanto si apprende è stata presa dopo un giro di contatti tenuti da Silvio Berlusconi.Al Cavaliere inoltre sarebbe stato fatto notare che in caso di convocazione ci sarebbero state numerose assenze di peso per ragioni politiche.
Berlusconi, dopo ore e vorticosi giorni di telefonate e incontri, esce allo scoperto: "Chi non si riconosce più nei valori del nostro movimento è libero di andarsene - dice - ma chi ancora ci crede ha il dovere di restare e combattere perché questi valori trionfino finalmente nel nostro Paese. Ora più che mai - osserva - in questo momento buio per l'economia e per la giustizia, ora più che mai tutti insieme dobbiamo difendere la nostra libertà, dobbiamo batterci con Forza Italia, perché siamo convinti che la difesa della libertà è la missione più alta, più nobile e più entusiasmante che ci sia".
"Dal palco - prosegue - ripeterò ancora una volta le ragioni per cui è indispensabile restare uniti e lottare insieme, noi moderati per unire i moderati. Dopo aver parlato e ascoltato decideremo insieme il nostro futuro. Ognuno, dopo aver parlato ed ascoltato, sarà libero di fare le sue scelte. Ricordandosi della responsabilità che il voto di milioni di persone ci ha affidato e che a loro e solo a loro ognuno di noi è chiamato a rispondere del proprio operato. Non cambierò io - assicura Berlusconi - e non cambierà Forza Italia. Se così non fosse, se Forza Italia diventasse qualcosa di diverso, di piccolo e meschino, se diventasse preda di una oligarchia, se rischiasse una deriva estremista, sarei io che l'ho fondata a non riconoscermi più in questo progetto. Dopo lo spettacolo che la nostra classe dirigente ha offerto in queste ultimi giorni, perché un padre di famiglia, una donna, un giovane dovrebbe raccogliere questo appello. Perché i moderati italiani dovrebbero unirsi a noi, quando fossimo noi i primi a dividerci".
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È presente 1 commento
... oni = fine di Berlusconi.
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