Appello a Catherine Ashton ed Emma Bonino per richiamare il Presidente Mohamud al rispetto della libertà e dei diritti civili in Somalia.
Liberainformazione - Questa mattina Abdimalik Yusuf, editore di Radio Shabelle e di Sky FM Radio, le radio libere che sono state chiuse d’autorità sotto il pretesto di uno sfratto, è stato minacciato a morte e condotto nella sede della Polizia politica di Mogadiscio senza che ancora sia stata resa nota l’accusa. All’alba di oggi un manipolo di poliziotti in borghese ha raggiunto Abdimalik Yusuf nell’albergo dove abita dopo la chiusura delle radio libere puntandogli una pistola alla tempia. L’omicidio è stato scongiurato dall’intervento del personale dell’albergo. Successivamente Abdimalik Yusuf si è recato negli uffici dove attualmente lavora, ma qui è stato nuovamente raggiunto dalla Polizia politica che gli ha intimato di seguirlo. Chi ha assistito all’arresto ha sentito il capo dell’operazione che si consultava al telefono con il Ministro dell’interno alla ricerca di un capo di imputazione credibile.
E’ la seconda volta in meno di un mese che Abdimalik Yusuf viene arrestato. Appena ieri era stato consentito dal Ministro dell’interno all’editore, accompagnato da alcuni parlamentari, di recuperare dalla vecchia sede delle radio libere i rottami delle apparecchiature demolite durante l’intervento della Polizia politica e stava adesso cercando i mezzi per ripristinare le trasmissioni altrove. Il ripetersi dell’aggressione dimostra la pretestuosità dell’asserito sfratto d’autorità essendo ormai del tutto evidente che si sta cercando di eliminare fisicamente le voci contrarie al tentativo di Damul Jadid, il movimento somalo più affarista che islamista con a capo lo stesso Presidente Mohamud ed il suo plenipotenziario Farah Abdulqadir, di assumere il controllo assoluto della Somalia.
La Polizia politica nei giorni appena trascorsi ha anche impedito agli abitanti di Mogadiscio di manifestare nelle strade contro questo tentativo di ribaltare la Costituzione democratica varata appena l’estate del 2012 in via provvisoria e che prevede espressamente sia la libertà di stampa che il diritto della popolazione di manifestare. E’ necessario che la comunità internazionale intervenga per riaffermare il rispetto della road map ed impedire il vero e proprio colpo di stato che si sta organizzando in Somalia annientando il percorso che faticosamente la stava portando fuori dalla guerra civile. AMISOM, in primo luogo, deve difendere la volontà della comunità internazionale per una Somalia libera e non sottoposta ad un regime illiberale ed autoritario.
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