domenica, novembre 10, 2013
Non è possibile pensare di ridurre drasticamente la produzione dei rifiuti senza ripensare a fondo il nostro modello di sviluppo, puntando sulla qualità e sui reali bisogni anziché sulla crescita economica fine a sé stessa. Le conclusioni dell’economista Andrea Masullo, presidente del Comitato scientifico di Greenaccord chiudono i lavori del X Forum internazionale per la Salvaguardia della Natura. E Tommaso Sodano (vicesindaco di Napoli) dà già appuntamento al prossimo anno.

di Martina Valentini

Napoli – “Non è possibile risolvere la questione rifiuti ponendosi a valle di un sistema sbagliato, costruito per produrre rifiuti. Essi sono la faccia nascosta del consumismo ed emergono scriteriatamente solo quando ci si accorge di non avere strumenti per farvi fronte. Ecco perché non basta limitare solo il problema enorme che i rifiuti creano. Serve una riforma radicale del sistema economico. La crescita non è più economica. I danni ormai sono maggiori dei benefici. Eppure i politici ancora sembrano non rendersene conto: solo ieri il presidente del Consiglio italiano, Enrico Letta, ha usato la parola crescita 6 volte in 30 secondi di intervista, senza specificare alcuna qualità della crescita auspicata”.

Parole dure quelle pronunciate da Andrea Masullo, economista, docente di Sostenibilità ambientale presidente del Comitato scientifico di Greenaccord, in conclusione dei quattro giorni del X Forum internazionale dell’Informazione per la Salvaguardia della Natura ospitato a Napoli nello splendido scenario di Castel dell’Ovo. Ma quelle parole non fanno altro che sintetizzare efficacemente il filo conduttore degli interventi che i relatori – massimi esperti sul tema dei rifiuti e dello sviluppo sostenibile – hanno sviluppato nelle sei sessioni di lavori.

Tra il mondo accademico internazionale infatti il legame tra eccesso di rifiuti e modello economico e produttivo insostenibile è ormai evidente e acclarato. Inevitabile quindi che le loro analisi si traducono in un attacco frontale al sistema consumista. “Il consumismo – prosegue Masullo nelle sue conclusioni - si regge sulla creazione di bisogni altrimenti inesistenti, ma provvede anche alla loro distruzione in tempi brevi, perché altri bisogni, trasformati in necessità li sostituiscano. Questo è il meccanismo che muove i mercati, un meccanismo che non ha più al centro la produzione di benessere ma la sua auto-rigenerazione perpetua”.

Una situazione paradossale, per Masullo: “Se venisse sulla Terra un uomo da un altro pianeta, troverebbe uomini che passano gran parte del loro tempo a prendere risorse concentrate nelle miniere, trasformarle bruciando materie fossili, per disperderle dopo un breve tempo nell’ambiente avvelenando, la terra, l’acqua e l’aria; e per far ciò rendono la loro vita frenetica, stressata e triste, e in molti casi piena di difficoltà e sofferenze. Dubito fortemente che questo extraterrestre definirebbe ‘homo sapiens’ la nostra specie”.

Serve quindi un cambio di paradigma. Che riprenda quanto la Natura ci insegna da millenni: “Dobbiamo iniziare a produrre benessere prendendo esempio da lei. Crescendo in qualità e non più in quantità dei consumi. Finalizzando l’economia alla produzione di benessere e non al consumo di risorse e oggetti spesso inutili. Consumi elevati e non necessari alla produzione di benessere significa privare di beni essenziali la stragrande maggioranza dell’umanità. La concentrazione della ricchezza impedisce loro di avere l’essenziale per vincere”.

Un’analisi, quella di Masullo, che, pur impietosa rispetto all’attuale sistema politico ed economico, è stata apprezzata, oltre che dai centinaia di giornalisti presenti e provenienti da tutto il mondo, anche dai vertici del Comune di Napoli, che organizza l’evento insieme a Greenaccord. “Le analisi offerte dai relatori ospitati in questi quattro giorni sono state spesso un pugno allo stomaco collettivo che è però straordinariamente salutare per aiutare chi come noi vuole cambiare l’ordine delle cose” ha osservato Tommaso Sodano, vicesindaco di Napoli e assessore comunale all’Ambiente. “Per questo posso dire fin d’ora che Napoli sarà felice di ospitare nuovamente i lavori del Forum Internazionale Greenaccord di giornalismo ambientale l’anno prossimo. Avere nella nostra città le eccellenze della ricerca accademica mondiale è essenziale per stimolare la costruzione di un modello nuovo, più giusto, più vicino alle esigenze dei cittadini, più rispettoso del meglio della storia che Napoli sa offrire al mondo”.


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