Giornata mondiale per i diritti umani: i grandi del mondo riuniti a Johannesburg per commemorare Nelson Mandela
Una splendida coincidenza ha illuminato e riscaldato questa giornata invernale: oggi, 10 dicembre 2013, non è soltanto il giorno in cui si celebra la giornata mondiale dei diritti dell'uomo, ma anche quello in cui si commemora uno dei più grandi personaggi della storia recente, che è stato simbolo ed esempio per la difesa dei diritti umani: Nelson Mandela, scomparso pochi giorni fa.
di Francesco Màfera
Oggi si celebra, come ogni anno in tutto il mondo, la Giornata Mondiale dei Diritti Umani, una ricorrenza fondata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per ricordare l’anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, approvata il 10 dicembre 1948. Essa infatti, costituisce uno dei capisaldi dell'etica per la nostra società e possiede una rilevanza storica davvero fondamentale: per la prima volta nella storia dell’umanità, veniva prodotto un documento che finalmente riguardasse "indistintamente" tutte le persone del mondo. Nel ’48 venne a riconosciuta l'esistenza di diritti inalienabili, diritti di cui ciascun essere umano avrebbe finalmente potuto godere liberamente. Infatti, secondo quanto riportato nel primo articolo della Dichiarazione, ”tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”.
Il testo fu inoltre il punto di riferimento per un altro trattato internazionale, ovvero la "Convenzione Europea dei diritti umani e delle libertà fondamentali", la cosiddetta "Cedu" che fu istituita in seno al Consiglio d’Europa e firmata a Roma il 4 novembre del 1950. Essa può essere definita la più alta forma di "protezione dei diritti umani", in quanto vincolante anche in termini legali. I principi di tale Convenzione hanno oltretutto posto le basi per la creazione della "Corte Europea dei Diritti dell’Uomo", nata nel 1959, con sede a Strasburgo. E tra gli obiettivi preminenti di questo organismo c'è quello del "rispetto dei diritti stabiliti dalla stessa Cedu".
L’istituzione della Giornata odierna invece risale alla data del 4 dicembre 1950, quando, durante il 317º meeting globale dell’ONU, venne promulgata la risoluzione 423 (V), che invitava tutti gli stati membri aderenti all'iniziativa e tutte le organizzazione interessate a celebrare la giornata nella maniera a loro più congeniale. Durante le celebrazioni vengono tradizionalmente attribuiti i due più importanti riconoscimenti in materia: il Premio Nobel per la pace, assegnato ad Oslo ed il quinquennale Premio delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (Human Rights Prize), che fu istituito dall’Assemblea Generale nel 1966 e assegnato per la prima volta nel 1968 in memoria del ventesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Il prestigioso riconoscimento viene attribuito ogni cinque anni a individui oppure organizzazioni che hanno ottenuto importanti traguardi nell’ambito della tutela dei diritti umani a livello mondiale. Tra le personalità e organizzazioni di maggiore spicco che hanno ricevuto l'ambìto premio, figurano anche individualità del calibro di la Eleanor Roosevelt e Martin Luther King; ma non mancano all'appello neppure importanti associazioni come quelle del "Comitato Internazionale della Croce Rossa e "Amnesty International".
Inoltre quest'anno, la "Giornata Mondiale dei Diritti Umani" acquista una risonanza ancora maggiore: oggi infatti è anche il giorno della commemorazione di Nelson Mandela, uomo simbolo del ‘900 per il suo impegno nella difesa dei diritti umani in Sudafrica. Mandela è scomparso pochi giorni fa’ all'età di 95 anni. “Tata” così veniva affettuosamente soprannominato dalla sua gente, dovette sopportare la pesantezza di ben 27 anni di reclusione in una cella di anguste dimensioni, solo per aver combattuto in maniera civile e pacifica un fenomeno ingiustamente ed ingiustificatamente discriminatorio come quello dell'apartheid. Durante gli anni di dominio dei bianchi si consumò una devastante opera di oppressione nei confronti del popolo nero. Momento cruciale per la storia della Repubblica sudafricana fu l'elezione del "Madiba" alla guida del paese dopo anni di carcere. Egli infatti, fu capace di perdonare coloro che lo perseguitarono e seppe imprimere il sentimento del perdono anche nei cuori del popolo nero, fino ad allora diffidente e rancoroso nei confronti dei bianchi.
Lo scopo di questa giornata per i diritti umani è quello di educare e sensibilizzare tutti al rispetto dell’uomo in quanto tale e ricordare quanti importanti passi in avanti sono stati compiuti fino ad oggi dalla società per arrivare all'affermazione di un concetto fondamentale come quello del rispetto di tutti gli esseri umani, contro ogni forma di schiavitù e oppressione dei diritti individuali.
Il 10 dicembre deve essere per tutti un momento di confronto e riflessione finalizzate a rendere omaggio a tutti quei difensori dei diritti umani che hanno lottato e lottano tutt'oggi per scrivere la parola "fine" ad ogni sorta di discriminazione e di ingiustizia. I diritti umani sono le fondamenta di libertà, pace, giustizia e progresso. Oggi più che mai è indispensabile decretare leggi a sostegno di questi diritti che sono insopprimibili e rappresentano la base di tutte le democrazie.
di Francesco Màfera
Oggi si celebra, come ogni anno in tutto il mondo, la Giornata Mondiale dei Diritti Umani, una ricorrenza fondata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per ricordare l’anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, approvata il 10 dicembre 1948. Essa infatti, costituisce uno dei capisaldi dell'etica per la nostra società e possiede una rilevanza storica davvero fondamentale: per la prima volta nella storia dell’umanità, veniva prodotto un documento che finalmente riguardasse "indistintamente" tutte le persone del mondo. Nel ’48 venne a riconosciuta l'esistenza di diritti inalienabili, diritti di cui ciascun essere umano avrebbe finalmente potuto godere liberamente. Infatti, secondo quanto riportato nel primo articolo della Dichiarazione, ”tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”.
Il testo fu inoltre il punto di riferimento per un altro trattato internazionale, ovvero la "Convenzione Europea dei diritti umani e delle libertà fondamentali", la cosiddetta "Cedu" che fu istituita in seno al Consiglio d’Europa e firmata a Roma il 4 novembre del 1950. Essa può essere definita la più alta forma di "protezione dei diritti umani", in quanto vincolante anche in termini legali. I principi di tale Convenzione hanno oltretutto posto le basi per la creazione della "Corte Europea dei Diritti dell’Uomo", nata nel 1959, con sede a Strasburgo. E tra gli obiettivi preminenti di questo organismo c'è quello del "rispetto dei diritti stabiliti dalla stessa Cedu".
L’istituzione della Giornata odierna invece risale alla data del 4 dicembre 1950, quando, durante il 317º meeting globale dell’ONU, venne promulgata la risoluzione 423 (V), che invitava tutti gli stati membri aderenti all'iniziativa e tutte le organizzazione interessate a celebrare la giornata nella maniera a loro più congeniale. Durante le celebrazioni vengono tradizionalmente attribuiti i due più importanti riconoscimenti in materia: il Premio Nobel per la pace, assegnato ad Oslo ed il quinquennale Premio delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (Human Rights Prize), che fu istituito dall’Assemblea Generale nel 1966 e assegnato per la prima volta nel 1968 in memoria del ventesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Il prestigioso riconoscimento viene attribuito ogni cinque anni a individui oppure organizzazioni che hanno ottenuto importanti traguardi nell’ambito della tutela dei diritti umani a livello mondiale. Tra le personalità e organizzazioni di maggiore spicco che hanno ricevuto l'ambìto premio, figurano anche individualità del calibro di la Eleanor Roosevelt e Martin Luther King; ma non mancano all'appello neppure importanti associazioni come quelle del "Comitato Internazionale della Croce Rossa e "Amnesty International".
Inoltre quest'anno, la "Giornata Mondiale dei Diritti Umani" acquista una risonanza ancora maggiore: oggi infatti è anche il giorno della commemorazione di Nelson Mandela, uomo simbolo del ‘900 per il suo impegno nella difesa dei diritti umani in Sudafrica. Mandela è scomparso pochi giorni fa’ all'età di 95 anni. “Tata” così veniva affettuosamente soprannominato dalla sua gente, dovette sopportare la pesantezza di ben 27 anni di reclusione in una cella di anguste dimensioni, solo per aver combattuto in maniera civile e pacifica un fenomeno ingiustamente ed ingiustificatamente discriminatorio come quello dell'apartheid. Durante gli anni di dominio dei bianchi si consumò una devastante opera di oppressione nei confronti del popolo nero. Momento cruciale per la storia della Repubblica sudafricana fu l'elezione del "Madiba" alla guida del paese dopo anni di carcere. Egli infatti, fu capace di perdonare coloro che lo perseguitarono e seppe imprimere il sentimento del perdono anche nei cuori del popolo nero, fino ad allora diffidente e rancoroso nei confronti dei bianchi.
Lo scopo di questa giornata per i diritti umani è quello di educare e sensibilizzare tutti al rispetto dell’uomo in quanto tale e ricordare quanti importanti passi in avanti sono stati compiuti fino ad oggi dalla società per arrivare all'affermazione di un concetto fondamentale come quello del rispetto di tutti gli esseri umani, contro ogni forma di schiavitù e oppressione dei diritti individuali.
Il 10 dicembre deve essere per tutti un momento di confronto e riflessione finalizzate a rendere omaggio a tutti quei difensori dei diritti umani che hanno lottato e lottano tutt'oggi per scrivere la parola "fine" ad ogni sorta di discriminazione e di ingiustizia. I diritti umani sono le fondamenta di libertà, pace, giustizia e progresso. Oggi più che mai è indispensabile decretare leggi a sostegno di questi diritti che sono insopprimibili e rappresentano la base di tutte le democrazie.
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