“Principe dei liturgisti romani”, può essere considerato l’antesignano del rinnovamento liturgico promosso dal Concilio Vaticano II
Venerdì 3 gennaio, nella Basilica di S. Andrea della Valle dei Padri Teatini, sarà solennemente celebrata la festa di San Giuseppe Maria Tomasi, prozio del più famoso Filippo Tomasi, il “Gattopardo”. Nato in Sicilia, diocesi di Agrigento, figlio dei Principi di Lampedusa, questo Santo, abdicati i suoi diritti nobiliari e patrimoniali, entrò fra i Teatini di Palermo e fu ordinato sacerdote a Roma nel Natale del 1673. Pubblicò numerose opere bibliche, teologiche e liturgiche, e fu chiamato il “Principe dei liturgisti romani”, tanto da poter essere considerato l’antesignano del rinnovamento liturgico promosso dal Concilio Vaticano II. Infatti, a testimonianza della sua importanza nella riforma liturgica, non poche norme sancite dall'autorità dei Romani Pontefici e dai documenti del Concilio Vaticano II e oggi lodevolmente in uso nella Chiesa furono già proposte e vivamente desiderate dal P. Tomasi. Fra queste basti ricordare la forma attuale della Liturgia delle Ore per la preghiera dell'Ufficio Divino e la distinzione e l'uso del Messale e del Lezionario nella celebrazione Eucaristica. Egli cambiò anche varie norme contenute nel Pontificale e nel Rituale Romano e soprattutto promosse l'uso della lingua volgare, che lui stesso raccomandava nelle devozioni private e nelle preghiere fatte in comune dai fedeli, e che di fatto venne istituzionalizzata nella riforma liturgica del 1963 per promuovere una più intima e personale partecipazione del popolo di Dio alla celebrazione della Sacra Liturgia. Un vero e proprio “profeta” quindi, che Clemente XI, che ammirava le sue virtù e la sua erudizione, nominò cardinale nel 1712.
Morì, in fama di santità, il 1 gennaio 1713 a Roma. Quest’anno ricorrono quindi i 300 anni dalla morte. Beatificato da Pio VII nel 1803, fu canonizzato da Giovanni Paolo II nel 1986. Le reliquie del suo corpo si venerano nella Basilica di S. Andrea della Valle e la sua festa ricorre appunto il 3 gennaio. In quel giorno è previsto un gran numero di pellegrini dalla Sicilia, un incontro con la comunità siciliana a Roma e alle 18 la Solenne Concelebrazione Eucaristica, presieduta dal Cardinal Santos Abril y Castellò, Arciprete della Papale Basilica Liberiana Santa Maria Maggiore di Roma.
Venerdì 3 gennaio, nella Basilica di S. Andrea della Valle dei Padri Teatini, sarà solennemente celebrata la festa di San Giuseppe Maria Tomasi, prozio del più famoso Filippo Tomasi, il “Gattopardo”. Nato in Sicilia, diocesi di Agrigento, figlio dei Principi di Lampedusa, questo Santo, abdicati i suoi diritti nobiliari e patrimoniali, entrò fra i Teatini di Palermo e fu ordinato sacerdote a Roma nel Natale del 1673. Pubblicò numerose opere bibliche, teologiche e liturgiche, e fu chiamato il “Principe dei liturgisti romani”, tanto da poter essere considerato l’antesignano del rinnovamento liturgico promosso dal Concilio Vaticano II. Infatti, a testimonianza della sua importanza nella riforma liturgica, non poche norme sancite dall'autorità dei Romani Pontefici e dai documenti del Concilio Vaticano II e oggi lodevolmente in uso nella Chiesa furono già proposte e vivamente desiderate dal P. Tomasi. Fra queste basti ricordare la forma attuale della Liturgia delle Ore per la preghiera dell'Ufficio Divino e la distinzione e l'uso del Messale e del Lezionario nella celebrazione Eucaristica. Egli cambiò anche varie norme contenute nel Pontificale e nel Rituale Romano e soprattutto promosse l'uso della lingua volgare, che lui stesso raccomandava nelle devozioni private e nelle preghiere fatte in comune dai fedeli, e che di fatto venne istituzionalizzata nella riforma liturgica del 1963 per promuovere una più intima e personale partecipazione del popolo di Dio alla celebrazione della Sacra Liturgia. Un vero e proprio “profeta” quindi, che Clemente XI, che ammirava le sue virtù e la sua erudizione, nominò cardinale nel 1712.
Morì, in fama di santità, il 1 gennaio 1713 a Roma. Quest’anno ricorrono quindi i 300 anni dalla morte. Beatificato da Pio VII nel 1803, fu canonizzato da Giovanni Paolo II nel 1986. Le reliquie del suo corpo si venerano nella Basilica di S. Andrea della Valle e la sua festa ricorre appunto il 3 gennaio. In quel giorno è previsto un gran numero di pellegrini dalla Sicilia, un incontro con la comunità siciliana a Roma e alle 18 la Solenne Concelebrazione Eucaristica, presieduta dal Cardinal Santos Abril y Castellò, Arciprete della Papale Basilica Liberiana Santa Maria Maggiore di Roma.
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