Dura presa di posizione da parte delle autorità governative polacche in merito alla vicenda che ha coinvolto alcuni tifosi laziali la scorsa settimana a Varsavia quando si è giocata la partita di Europa League.
Non c'è pace per i tifosi laziali trattenuti a Varsavia e per i loro parenti. Dopo i segnali distensivi arrivati in mattinata dal Primo ministro polacco, Donald Tusk, il ministro degli Interni, Barlomiej Sinkiewicz, ha fatto una brusca marcia indietro: "Comprendo il dolore dei familiari dei tifosi laziali arrestati in Polonia, ma la verità è che una parte di loro si trova a Varsavia per assistere i propri figli banditi". Questa la dichiarazione rilasciata alla tv polacca dal ministro, che ha tenuto a sottolineare che "la legge è uguale per tutti, sia per i polacchi sia per gli stranieri". Intanto oggi è intervenuto pure il premier Enrico Letta, che ha fatto visita da Tusk per cercare di risolvere la questione attraverso un pacato e diplomatico incontro istituzionale.
Non c'è pace per i tifosi laziali trattenuti a Varsavia e per i loro parenti. Dopo i segnali distensivi arrivati in mattinata dal Primo ministro polacco, Donald Tusk, il ministro degli Interni, Barlomiej Sinkiewicz, ha fatto una brusca marcia indietro: "Comprendo il dolore dei familiari dei tifosi laziali arrestati in Polonia, ma la verità è che una parte di loro si trova a Varsavia per assistere i propri figli banditi". Questa la dichiarazione rilasciata alla tv polacca dal ministro, che ha tenuto a sottolineare che "la legge è uguale per tutti, sia per i polacchi sia per gli stranieri". Intanto oggi è intervenuto pure il premier Enrico Letta, che ha fatto visita da Tusk per cercare di risolvere la questione attraverso un pacato e diplomatico incontro istituzionale.
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