Lo rivela il Corruption Perceptions Index pubblicato dalla ong Transparency International. Tra i 10 "peggiori" spiccano Corea del Nord, Afghanistan, Iraq, Uzbekistan, Turkmenistan e Siria. Instabilità politica e guerre civili favoriscono il dilagare della corruzione. Gli unici Paesi asiatici a piazzarsi tra le nazioni più "pulite" sono Singapore e Hong Kong.
Pyongyang (AsiaNews) - Tra i 10 Paesi più corrotti del mondo, sei sono in Asia. È quanto emerge dal
Corruption Perceptions Index 2013, pubblicato oggi da Transparency International, ong che controlla il livello di corruzione nello sviluppo internazionale. Il documento classifica le nazioni in base a un punteggio che va da 0 (molto corrotto) a 100 (molto trasparente), e si calcola sulla percezione del grado di corruzione di analisti e uomini d'affari locali.
Corea del Nord, Afghanistan, Iraq, Uzbekistan, Turkmenistan e Siria hanno tutti un punteggio inferiore al 20.
In termini assoluti il Paese più corrotto è la Somalia, che registra un punteggio di 8 a pari merito con Corea del Nord e Afghanistan. Seguono a ruota Sudan (11), Sud Sudan (14), Libia (15), Iraq (16) e Uzbekistan, Turkmenistan e Siria, tutti con 17 punti.
Secondo l'organizzazione, a rendere alta la corruzione di questi Paesi è l'instabilità causata da guerre civili in corso, o da regimi che "non funzionano in modo efficace". "Paesi come la Libia o la Siria - spiega Finn Heinrich, direttore delle ricerche per la Transparency International - non hanno un governo che opera in condizioni regolari, e la popolazione usa ogni mezzo per avere servizi, cibo, e per sopravvivere".
Tra i 10 Paesi "più trasparenti" spiccano quelli scandinavi: il primo posto è della Danimarca (91, a pari merito con la Nuova Zelanda), seguita da Finlandia e Svezia (89) e Norvegia (86). Singapore è l'unica realtà asiatica a piazzarsi in cima, classificandosi sesta con 86 punti. Più sotto, al 15mo posto, la segue Hong Kong con 75 punti.
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