lunedì, dicembre 02, 2013
Continua il duro braccio di ferro tra filo-europeisti ed il presidente Janukovich. Ieri in centinaia di migliaia in Ucraina, a Kiev, hanno manifestato il loro disappunto per la mancata firma del Trattato di Associazione con l’Ue. Giuseppe D'amato: ascolta  

Radio Vaticana - Lo sciopero generale, proclamato dall’opposizione, è ora entrato in vigore. Quale sia l’effettiva partecipazione non è per il momento chiaro. L’obiettivo evidente è di bloccare la vita del Paese per costringere il presidente Janukovich alle dimissioni. In 15mila hanno dormito al Maidan, la piazza dell’Indipendenza, rioccupata ieri con un’imponente manifestazione dall’opposizione, la quale, però, si è dissociata dall’azione violenta di gruppi di nazionalisti, che hanno assaltato alcuni palazzi del potere. L’Unione europea, gli Stati Uniti e le Chiese ucraine lanciano appelli alla calma. La situazione sul campo è tesissima. Si contano centinaia di feriti negli scontri di ieri sera. Decine sono gli arrestati. Il presidente Janukovich appare sempre più isolato. Tra le file governative si registrano le prime dimissioni. Alcuni oligarchi starebbero per togliere al leader ucraino il proprio appoggio.

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