lunedì, dicembre 02, 2013
Rapporto Istat: un terzo incassa 20mila euro l'anno dai biglietti 

Sono 4.588, all'incirca uno ogni 13mila abitanti, ovvero uno e mezzo ogni cento chilometri quadrati, i musei e gli istituti similari censiti dall'Istat con una rilevazione relativa all'anno 2011, condotta in collaborazione con il Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del turismo, le Regioni e le Province autonome, presentata oggi al Mibact. In particolare sono 3.847 i musei, gallerie o collezioni, 240 le aree o parchi archeologici e 501 i monumenti e complessi monumentali. In quasi la meta' di essi, il 49%, l'ingresso e' gratuito, per un terzo l'incasso annuo derivante dai biglietti non supera i 20mila euro, per un quarto i 10mila euro. Vi sono poi, poche, megastrutture con oltre 500mila visitatori che incassano ognuna un milione di euro.

In Italia quasi un comune su tre ospita almeno una struttura a carattere museale, un patrimonio diffuso quindi che per ben il 63,8% e' di proprieta' pubblica. In particolare ben 1.909 istituti, pari al 41,6% del totale, appartengono ai Comuni e solo il 9% al Mibact; i musei statali, pero', da soli, attraggono piu' di 40 milioni di visitatori ovvero il 38,8% di un totale che nel 2011 e' stato di 103.888.764 unita'. Un totale che si spalma molto irregolarmente sull'offerta anche dal punto di vista geografico, tre sole regioni si assicurano, infatti, il 51% degli ingressi: la Toscana con il 22,1%, il Lazio con il 20,1% e Lombardia con l'8,8%.

La stessa irregolarita' si evidenzia ripartendo i visitatori per tipologie di museo: posto che in Italia le collezioni esposte sono, in ordine decrescente, di etnografia e antropologia (16,9%), di archeologia (15,5%), d'arte (11,9%), di storia (11,4%), di arte sacra (10,2%) e di arte moderna e contemporanea (9,9%); i musei con gallerie e raccolte hanno attirato, sempre nel 2011, 53,9 milioni di visitatori, monumenti e complessi monumentali 40,5 milioni e le aree archeologiche 9,5 milioni. Inoltre i primi 15 musei e istituti similari hanno registrato circa un milione di ingressi ciascuno e complessivamente hanno assorbito quasi un terzo dei visitatori.

In una classifica quantitativa per regioni spiccano la Toscana con 550 realta', l'Emilia-Romagna con 440 e il Piemonte con 397. Le tre regioni con il piu' alto numero medio di visitatori per singolo istituto sono pero' il Lazio (67.746), la Toscana (42.359) e la Campania (37.646), mentre in fondo alla graduatoria si collocano Marche (5.323), Abruzzo (4.428) e Molise (4.319). Per maxi aggregati geografici, nel Sud e nelle Isole e' concentrato il 52,1% delle aree archeologiche, mentre al Nord sono localizzati il 48% dei musei e il 43,1% dei monumenti.

A fronte di questa offerta, variegatissima e a portata di mano, i visitatori italiani battono solo di poco quelli stranieri, raggiungendo quota 55,1% contro 44,9%. I turisti stranieri pero' selezionano una minima parte delle mete possibili: per oltre la meta' degli istituti (53,3%) gli stranieri rappresentano infatti non piu' del 10% dei visitatori. Non sara' un caso, forse, che solamente in poco piu' del 40% delle strutture espositive e' presente personale in grado di fornire al pubblico informazioni in inglese.

Un fronte, quello del personale, che evidenzia un forte impegno del volontariato: circa l'80% degli istituti ha non piu' di 5 addetti e solo l'1,5% ne ha da 50 in su. In piu' del 60% degli enti prestano la propria opera collaboratori volontari, che complessivamente sono circa 16.400. Quanto invece alle nuove frontiere della comunicazione, e della fruizione, i musei italiani sono ancora poco presenti nel web: solo la meta' (50,7%) ha un proprio sito, il 42,3% pubblica online il calendario delle iniziative e degli eventi, il 22,6% diffonde una newsletter, il 16,3% permette l'accesso online a singoli beni selezionati e il 13,3% rende disponibile un catalogo online.

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