"Amici della Siria". Condanna delle violenze e transizione politica. Oggi in Vaticano incontro sulla crisi
In Siria non si arresta la violenza.
Radio Vaticana - Anche oggi si registrano scontri in varie parti del Paese con vittime e feriti, mentre la diplomazia internazionale cerca di trovare una via d’uscita in vista della conferenza di pace cosiddetta “Ginevra 2”. Ieri a Parigi 11 Paesi si sono incontrati cercando di trovare una soluzione politica al conflitto, oggi Workshop in Vaticano, presso la Pontificia Accademia delle Scienze, proprio sulla crisi siriana e annunciata per il 3 febbraio prossimo a Roma una conferenza umanitaria. Massimiliano Menichetti:
Oltre 130mila morti, tra i quali civili e bambini, in tre anni di scontri tra i militari di Assad e gli insorti. Bombe e fucili segnano anche in queste ore la provincia di Homs, Damasco e Raqqa. Qui infuria la battaglia tra gli oppositori del regime e i jihadisti del cosiddetto “Stato Islamico dell'Iraq e del Levante”, 700 le vittime, dai primi di gennaio, per i combattimenti interni. Intanto la diplomazia internazionale cerca soluzioni. Ieri mentre il presidente siriano Assad si faceva riprendere dalla Tv in preghiera in una moschea di Damasco, a Parigi, 11 Paesi, gli “Amici della Siria”, si sono seduti attorno ad un tavolo per trovare una soluzione politica al conflitto, in vista anche della conferenza di pace “Ginevra 2” che si terrà il prossimo 22 gennaio. Condanna delle violenze, transizione politica, i temi sostenuti e l’annuncio che il prossimo 3 febbraio, a Roma, ci sarà un’incontro internazionale sulla situazione umanitaria. L’Onu intanto denuncia che oltre 250 mila civili rischiano di morire di fame perché bloccati in aree isolate e assediate. Oggi sempre a Parigi si terrà l’incontro tra i capi delle diplomazie di Usa e Russia, Kerry e Lavrov, quest’ultimo incontrerà anche l'inviato speciale di Onu e della Lega Araba, per la crisi siriana, Lakhdar Brahimi. E Brahimi oggi è atteso anche in Vaticano, presso la Pontificia Accademia delle Scienze, dove si terrà un Workshop ad alto livello, sempre sulla Siria. Ad aprire i lavori sarà il card. Jean Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso. Al termine dei lavori è atteso un comunicato.
Oltre 130mila morti, tra i quali civili e bambini, in tre anni di scontri tra i militari di Assad e gli insorti. Bombe e fucili segnano anche in queste ore la provincia di Homs, Damasco e Raqqa. Qui infuria la battaglia tra gli oppositori del regime e i jihadisti del cosiddetto “Stato Islamico dell'Iraq e del Levante”, 700 le vittime, dai primi di gennaio, per i combattimenti interni. Intanto la diplomazia internazionale cerca soluzioni. Ieri mentre il presidente siriano Assad si faceva riprendere dalla Tv in preghiera in una moschea di Damasco, a Parigi, 11 Paesi, gli “Amici della Siria”, si sono seduti attorno ad un tavolo per trovare una soluzione politica al conflitto, in vista anche della conferenza di pace “Ginevra 2” che si terrà il prossimo 22 gennaio. Condanna delle violenze, transizione politica, i temi sostenuti e l’annuncio che il prossimo 3 febbraio, a Roma, ci sarà un’incontro internazionale sulla situazione umanitaria. L’Onu intanto denuncia che oltre 250 mila civili rischiano di morire di fame perché bloccati in aree isolate e assediate. Oggi sempre a Parigi si terrà l’incontro tra i capi delle diplomazie di Usa e Russia, Kerry e Lavrov, quest’ultimo incontrerà anche l'inviato speciale di Onu e della Lega Araba, per la crisi siriana, Lakhdar Brahimi. E Brahimi oggi è atteso anche in Vaticano, presso la Pontificia Accademia delle Scienze, dove si terrà un Workshop ad alto livello, sempre sulla Siria. Ad aprire i lavori sarà il card. Jean Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso. Al termine dei lavori è atteso un comunicato.
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