Dopo il lancio nell’aprile 2013, la Sfida per la fame zero (Zero Hunger Challenge) vede in Asia nascere il primo piano di azione nazionale per raggiungere questo fine.
Misna - Il piccolo Timor Leste, paese-cerniera tra continente asiatico e il Pacifico, resta al fondo delle statistiche dello sviluppo regionale, preda ancora di tensioni a distanza di un decennio dall’indipendenza dall’Indonesia. Preda anche, e in modo consistente, della fame che colpisce soprattutto i suoi bambini. “La fame è un’imperdonabile fallimento dello sviluppo”, ha ricordato davanti al parlamento timorense Noeleen Heyzer, sottosegretario delle Nazioni Unite, segretario esecutive dell’Escap (Commissione economica e sociale dell’Onu per l’Asia e il Pacifico)e consigliere speciale del segretario Onu per Timor Leste. “La fame è anche il maggiore ostacolo alla creazione di un futuro complessivo, sostenibile e robusto che vogliamo per tutti i popoli dell’Asia e del Pacifico”.
L’intera regione ha complessivamente visto concreti progressi per ridurre l’incidenza della fame cronica, passata dal 24% nel 1990-92, al 13,5% del 2011-13. Restano tuttavia 553 milioni di abitanti sottonutriti e nelle aree ancora più colpite, come Asia meridionale e sud-occidentale, i bambini sottonutriti sono ancora un terzo del totale (34%). Esterno a queste aree, Timor Leste rappresenta un caso particolarmente grave.
Secondo questi e altri dati diffusi come parte di uno studio preliminare dell’Unicef sulla denutrizione nel paese, il fenomeno è sceso in modo significativo dal 44,7% del 2010, al 38,1% dello scorso anno. Dati che passano rispettivamente a 49% e 38% considerando i bambini con meno di 23 mesi d’età. Successi incoraggianti, ma relativi rispetto al 50% di bambini di età inferiore a cinque anni (circa 100.000 nel paese) che hanno la fame come compagna.
Misna - Il piccolo Timor Leste, paese-cerniera tra continente asiatico e il Pacifico, resta al fondo delle statistiche dello sviluppo regionale, preda ancora di tensioni a distanza di un decennio dall’indipendenza dall’Indonesia. Preda anche, e in modo consistente, della fame che colpisce soprattutto i suoi bambini. “La fame è un’imperdonabile fallimento dello sviluppo”, ha ricordato davanti al parlamento timorense Noeleen Heyzer, sottosegretario delle Nazioni Unite, segretario esecutive dell’Escap (Commissione economica e sociale dell’Onu per l’Asia e il Pacifico)e consigliere speciale del segretario Onu per Timor Leste. “La fame è anche il maggiore ostacolo alla creazione di un futuro complessivo, sostenibile e robusto che vogliamo per tutti i popoli dell’Asia e del Pacifico”.
L’intera regione ha complessivamente visto concreti progressi per ridurre l’incidenza della fame cronica, passata dal 24% nel 1990-92, al 13,5% del 2011-13. Restano tuttavia 553 milioni di abitanti sottonutriti e nelle aree ancora più colpite, come Asia meridionale e sud-occidentale, i bambini sottonutriti sono ancora un terzo del totale (34%). Esterno a queste aree, Timor Leste rappresenta un caso particolarmente grave.
Secondo questi e altri dati diffusi come parte di uno studio preliminare dell’Unicef sulla denutrizione nel paese, il fenomeno è sceso in modo significativo dal 44,7% del 2010, al 38,1% dello scorso anno. Dati che passano rispettivamente a 49% e 38% considerando i bambini con meno di 23 mesi d’età. Successi incoraggianti, ma relativi rispetto al 50% di bambini di età inferiore a cinque anni (circa 100.000 nel paese) che hanno la fame come compagna.
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