Parla Dziwisz ,l’ex segretario personale di Giovanni Paolo II . Ecco i motivi che lo portarono a "disubbidire" al papa polacco
Vatican Insider - L'annuncio dell’imminente pubblicazione degli appunti personali di Giovanni Paolo II, che per volontà del papa scomparso nel 2005 dovevano essere bruciati dal suo segretario personale Stanisław Dziwisz(attuale arcivescovo metropolita di Cracovia), ha suscitato in Polonia un'ondata di critiche e incredulità anche negli ambienti non ostili alla Chiesa.
Cosi, nel corso di una conferenza stampa a Cracovia, il cardinale ha respinto l’accusa di non aver rispettato le ultime volontà del futuro santo. Dare quelle carte alle fiamme, ha spiegato l’arcivescovo, “sarebbe stato un crimine”. Secondo Dziwisz al momento di scrivere il testamento Giovanni Paolo II sapeva benissimo a chi affidava i suoi appunti e che sarebbero stati trattati in modo responsabile. “Non ho mai avuto dubbi. Si trattava di documenti così importanti, testimonianza della spiritualità del grande papa, che la loro distruzione avrebbe costituto un crimine”, ha detto l’ex segretario personale di Karol Wojtyła. Ha assicurato che non si trattava della sua corrispondenza privata. “Tutto quello che si doveva distruggere e' stato distrutto. Sono appunti presi durante gli esercizi spirituali. Di grande valore per il processo di canonizzazione, e oggi – grazie alla casa editrice Znak – questo libro potra' aiutarci nella preparazione alla sua canonizzazione”.
Il libro raccoglie riflessioni e meditazioni degli anni 1962-2003 e consta di 640 pagine. Rimane ignota la sua prima tiratura. Il cardinale Dziwisz ha svelato che in suo possesso rimangono altri scritti del papa e la sua corrispondenza, anche con gli uomini politici (per esempio con Leonid Breznev, il capo del PCUS ai tempi di Solidarność e la minaccia dell'intervento sovietico in Polonia). I proventi del libro, che uscirà il 5 febbraio, saranno devoluti per “scopi pubblici”, ha precisato il porporato polacco, ma la maggior parte sarà destinata al centro Giovanni Paolo II “Non abbiate paura!” di Cracovia.
Vatican Insider - L'annuncio dell’imminente pubblicazione degli appunti personali di Giovanni Paolo II, che per volontà del papa scomparso nel 2005 dovevano essere bruciati dal suo segretario personale Stanisław Dziwisz(attuale arcivescovo metropolita di Cracovia), ha suscitato in Polonia un'ondata di critiche e incredulità anche negli ambienti non ostili alla Chiesa.
Cosi, nel corso di una conferenza stampa a Cracovia, il cardinale ha respinto l’accusa di non aver rispettato le ultime volontà del futuro santo. Dare quelle carte alle fiamme, ha spiegato l’arcivescovo, “sarebbe stato un crimine”. Secondo Dziwisz al momento di scrivere il testamento Giovanni Paolo II sapeva benissimo a chi affidava i suoi appunti e che sarebbero stati trattati in modo responsabile. “Non ho mai avuto dubbi. Si trattava di documenti così importanti, testimonianza della spiritualità del grande papa, che la loro distruzione avrebbe costituto un crimine”, ha detto l’ex segretario personale di Karol Wojtyła. Ha assicurato che non si trattava della sua corrispondenza privata. “Tutto quello che si doveva distruggere e' stato distrutto. Sono appunti presi durante gli esercizi spirituali. Di grande valore per il processo di canonizzazione, e oggi – grazie alla casa editrice Znak – questo libro potra' aiutarci nella preparazione alla sua canonizzazione”.
Il libro raccoglie riflessioni e meditazioni degli anni 1962-2003 e consta di 640 pagine. Rimane ignota la sua prima tiratura. Il cardinale Dziwisz ha svelato che in suo possesso rimangono altri scritti del papa e la sua corrispondenza, anche con gli uomini politici (per esempio con Leonid Breznev, il capo del PCUS ai tempi di Solidarność e la minaccia dell'intervento sovietico in Polonia). I proventi del libro, che uscirà il 5 febbraio, saranno devoluti per “scopi pubblici”, ha precisato il porporato polacco, ma la maggior parte sarà destinata al centro Giovanni Paolo II “Non abbiate paura!” di Cracovia.
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