Nuove importanti scoperte giungono grazie all’uso del telescopio spaziale Hubble
HDblog - Un gruppo di scienziati del Dipartimento di Astronomia e Astrofisica presso l’Università di Chicago ha utilizzato questo prezioso strumento per osservare due esopianeti. La caratteristica che li accomuna consiste nella distanza dalla Terra: si tratta, infatti, dei pianeti extra-solari più vicini alla Terra (tra quelli fino ad ora scoperti). Il pianeta più vicino è GJ 436b, situato a 36 anni luce, nella costellazione del Leone. Questo oggetto celeste è definito un nettuniano caldo: questa tipologia di pianeti è così definita per via della sua massa, paragonabile a quella di Urano e Nettuno (da 10 a 30-50 masse terrestri), ma orbitante molto più vicino alla propria stella (spesso a meno di una unità astronomica), il che rende la temperatura molto più elevata rispetto a quella di Nettuno. Nello specifico si calcola che la temperatura si attesti intorno ai 500°C o poco di più.
L’altro pianeta è GJ 1214b, posto a circa 40 anni luce, nella costellazione dell’Ofiuco. Questo pianeta è una super-Terra, con un diametro pari a circa 2,7 volte quello del nostro pianeta. Gli scienziati hanno utilizzato Hubble per misurare con precisione lo spettro dei due esopianeti, ad una lunghezza d’onda del vicino infrarosso, trovando prove della presenza di alte nubi che ricoprono il pianeta. Queste nubi nascondono moltissime informazioni preziose, tra cui quelle sulla composizione della superficie. Al momento non risulta possibile scrutare all’interno di questi strati, ma con l’arrivo del James Webb Space Telescope, previsto per il 2020, gli scienziati potranno penetrare le nubi, rilevandone la composizione e gli elementi presenti sulla superficie dei pianeti.
HDblog - Un gruppo di scienziati del Dipartimento di Astronomia e Astrofisica presso l’Università di Chicago ha utilizzato questo prezioso strumento per osservare due esopianeti. La caratteristica che li accomuna consiste nella distanza dalla Terra: si tratta, infatti, dei pianeti extra-solari più vicini alla Terra (tra quelli fino ad ora scoperti). Il pianeta più vicino è GJ 436b, situato a 36 anni luce, nella costellazione del Leone. Questo oggetto celeste è definito un nettuniano caldo: questa tipologia di pianeti è così definita per via della sua massa, paragonabile a quella di Urano e Nettuno (da 10 a 30-50 masse terrestri), ma orbitante molto più vicino alla propria stella (spesso a meno di una unità astronomica), il che rende la temperatura molto più elevata rispetto a quella di Nettuno. Nello specifico si calcola che la temperatura si attesti intorno ai 500°C o poco di più.
L’altro pianeta è GJ 1214b, posto a circa 40 anni luce, nella costellazione dell’Ofiuco. Questo pianeta è una super-Terra, con un diametro pari a circa 2,7 volte quello del nostro pianeta. Gli scienziati hanno utilizzato Hubble per misurare con precisione lo spettro dei due esopianeti, ad una lunghezza d’onda del vicino infrarosso, trovando prove della presenza di alte nubi che ricoprono il pianeta. Queste nubi nascondono moltissime informazioni preziose, tra cui quelle sulla composizione della superficie. Al momento non risulta possibile scrutare all’interno di questi strati, ma con l’arrivo del James Webb Space Telescope, previsto per il 2020, gli scienziati potranno penetrare le nubi, rilevandone la composizione e gli elementi presenti sulla superficie dei pianeti.
di Nicola Zucchini Buriani
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