Il governo cinese ha distrutto 6,15 tonnellate di avorio di elefante sequestrate e stoccate, un atto molto ben pubblicizzato e che vuole dimostrare alla comunità internazionale ed ai trafficanti cinesi che il governo comunista sta davvero prendendo parte all’azione contro il dilagante bracconaggio di elefanti e il commercio illegale. Recentemente anche Gabon, Filippine ed Usa avevano distrutto le loro scorte di avorio, mentre la Francia ha annunciato che farà altrettanto.
GreenReport - Funzionari governativi cinesi ed osservatori, tra i quali diversi rappresentanti di ambasciate in Cina ed esponenti della Convention in International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora (Citaes), dell’United Nations Environment Programme (Unep) dell’Iucn China Office e di Wwf e Traffic hanno partecipato alla cerimonia di distruzione. Tom Milliken, un esperto di commercio di avorio di Traffic, ha detto che «La distruzione dell’avorio sequestrato rappresenta un’importante dichiarazione pubblica che, insieme ad altri impegni dei governi, porta alla riduzione della domanda, ha il potenziale per avere un impatto significativo sul mercato illegale di avorio», rendere trasparente la distruzione dell’avorio illegale sequestrato è benefico anche per un sistema di gestione delle scorte di avorio robusto e corretto e questo può avvenire solo attraverso una documentazione rigorosa ed un dettagliato inventario di tutti gli stock.
Per Traffic sono però necessarie verifiche indipendenti per garantire che il quantitativo previsto per la distruzione corrisponda effettivamente alla quantità che viene distrutta, dando così precise garanzia che, come purtroppo spesso avviene, l’avorio sequestrato non ritorni sui mercati illegali, alimentando ulteriormente il commercio illegale.
La Cina ha un mercato di avorio legale sulla base di stock pre-1989, quando la Cites ha messo il divieto sul commercio e vendita di avorio. Dal 2008 l’avorio confiscato in 4 Paesi africani non può più essere venduto. Ma la distruzione avviene poche settimane dopo che 8 cittadini cinesi dell’Anhui, sono stati condannati dai 3 ai 15 anni di reclusione per aver contrabbandato 3,2 tonnellate di avorio.
Fan Zhiyong, responsabile programmi del Wwf China, ha evidenziato che «Il Wwf crede che distruggere l’avorio sequestrato sia un segno dell’impegno del governo per migliorare l’applicazione della legge contro il commercio illegale e che sosterrà l’azione internazionale contro il bracconaggio di elefanti e il commercio illegale di specie selvatiche. Decine di migliaia di elefanti africani vengono uccisi dai bracconieri a causa della forte domanda di avorio. Il gesto della Cina è un impegno solenne da parte del governo per ripulire il mercato avorio cinese e per garantire la sopravvivenza degli elefanti in Africa».
Gli alti livelli di bracconaggio emergono dai dati del traffico di avorio del database Elephant Trade Information System (Etis) che Traffic gestisce per la Conferenza delle arti Cites. Secondo l’Etis il commercio illegale di avorio nel 2011 ha raggiunto i livelli più alti degli ultimi 16 anni ed è cresciuto ancora a livelli inaccettabilmente elevati fino al 2012. I dati del 2013 annunciano purtroppo un altro record. Infatti, anche se incompleti, i dati sui sequestri di avorio nel 2013 (vengono presi in considerazione solo quelli con almeno 500 kg di avorio in una singola transazione) rappresentano già la maggior quantità di avorio confiscato negli ultimi 25 anni. Traffic sottolinea che «I sequestri su larga scala indicano in genere la partecipazione della criminalità organizzata e dati provvisori per il 2013 includono 18 di tali confische che assommano a più di 41,6 tonnellate di avorio».
Il rapporto Etis identifica la Cina come principale destinazione per l’avorio in Asia, anche per questo Milliken conclude: «Le azioni della Cina, più di quelle di qualsiasi altro Paese, possono potenzialmente invertire il trend all’aumento del bracconaggio di elefanti e del traffico illegale di avorio».
GreenReport - Funzionari governativi cinesi ed osservatori, tra i quali diversi rappresentanti di ambasciate in Cina ed esponenti della Convention in International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora (Citaes), dell’United Nations Environment Programme (Unep) dell’Iucn China Office e di Wwf e Traffic hanno partecipato alla cerimonia di distruzione. Tom Milliken, un esperto di commercio di avorio di Traffic, ha detto che «La distruzione dell’avorio sequestrato rappresenta un’importante dichiarazione pubblica che, insieme ad altri impegni dei governi, porta alla riduzione della domanda, ha il potenziale per avere un impatto significativo sul mercato illegale di avorio», rendere trasparente la distruzione dell’avorio illegale sequestrato è benefico anche per un sistema di gestione delle scorte di avorio robusto e corretto e questo può avvenire solo attraverso una documentazione rigorosa ed un dettagliato inventario di tutti gli stock.
Per Traffic sono però necessarie verifiche indipendenti per garantire che il quantitativo previsto per la distruzione corrisponda effettivamente alla quantità che viene distrutta, dando così precise garanzia che, come purtroppo spesso avviene, l’avorio sequestrato non ritorni sui mercati illegali, alimentando ulteriormente il commercio illegale.
La Cina ha un mercato di avorio legale sulla base di stock pre-1989, quando la Cites ha messo il divieto sul commercio e vendita di avorio. Dal 2008 l’avorio confiscato in 4 Paesi africani non può più essere venduto. Ma la distruzione avviene poche settimane dopo che 8 cittadini cinesi dell’Anhui, sono stati condannati dai 3 ai 15 anni di reclusione per aver contrabbandato 3,2 tonnellate di avorio.
Fan Zhiyong, responsabile programmi del Wwf China, ha evidenziato che «Il Wwf crede che distruggere l’avorio sequestrato sia un segno dell’impegno del governo per migliorare l’applicazione della legge contro il commercio illegale e che sosterrà l’azione internazionale contro il bracconaggio di elefanti e il commercio illegale di specie selvatiche. Decine di migliaia di elefanti africani vengono uccisi dai bracconieri a causa della forte domanda di avorio. Il gesto della Cina è un impegno solenne da parte del governo per ripulire il mercato avorio cinese e per garantire la sopravvivenza degli elefanti in Africa».
Gli alti livelli di bracconaggio emergono dai dati del traffico di avorio del database Elephant Trade Information System (Etis) che Traffic gestisce per la Conferenza delle arti Cites. Secondo l’Etis il commercio illegale di avorio nel 2011 ha raggiunto i livelli più alti degli ultimi 16 anni ed è cresciuto ancora a livelli inaccettabilmente elevati fino al 2012. I dati del 2013 annunciano purtroppo un altro record. Infatti, anche se incompleti, i dati sui sequestri di avorio nel 2013 (vengono presi in considerazione solo quelli con almeno 500 kg di avorio in una singola transazione) rappresentano già la maggior quantità di avorio confiscato negli ultimi 25 anni. Traffic sottolinea che «I sequestri su larga scala indicano in genere la partecipazione della criminalità organizzata e dati provvisori per il 2013 includono 18 di tali confische che assommano a più di 41,6 tonnellate di avorio».
Il rapporto Etis identifica la Cina come principale destinazione per l’avorio in Asia, anche per questo Milliken conclude: «Le azioni della Cina, più di quelle di qualsiasi altro Paese, possono potenzialmente invertire il trend all’aumento del bracconaggio di elefanti e del traffico illegale di avorio».
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