Ecco di seguito la recensione sull'ultimo libro del massimo teologo cattolico dell'Est Europa, Tomas Halìk, edito da Paoline.
Viviamo in un tempo di crisi, e questo è noto a tutti: non c'è bisogno di scrivere articoli o libri, ne abbiamo fin sopra i capelli. Ma in questo libro non si parla della crisi in generale, quanto piuttosto della crisi della fede cristiana. Si parla tanto di società post-cristiana, una società in cui il cristianesmo è ormai superato. Ma questo è vero? Si può dire che il cristianesimo sia davvero alla frutta? Oppure per esso c'è ancora uno spiraglio di vita, un qualcosa che possa ridargli vigore?
Tomas Halìk, teologo e prete cattolico, in questo libro riflette su questo tema scottante della società contemporanea: la crisi della fede e della religione in generale. Egli guarda il mondo dal suo punto di vista, che è quello di un prete, che svolge anche il ministero di confessore: “Questo mi ha permesso di prestare attenzione ad alcune migliaia di persone, ed è probabile che alcune mi abbiano confidato cose di cui non avevano mai parlato, nemmeno con le persone più vicine o più care”. Ed ancora aggiunge: “Io credo che ai giorni nostri, dopo ore di confessione, ogni sacerdote che non sia più ingenuo e non ancora cinico, si senta davvero stanco a causa della responsabilità, spesso difficile, di aiutare le persone a trovare il passaggio stretto e rigoroso tra Scilla (il severo e inflessibile devi e non devi che, come gelida lama d'acciaio, taglia spietatamente la carne di storie di vita dolorose, complesse e uniche) e Cariddi (l'annacquato e ingannevole tenero va tutto bene purché ami Dio)”.
Che sia ben chiaro: in questo libro l'autore non intende per niente fare una carrellata dei peccati delle persone, quanto piuttosto offrire ai lettori “un'opportunità di riflessione attenta (sul mondo attorno a loro, sul mistero della fede e su loro stessi)”. Nel corso del libro, l'autore, infatti, descrive il suo punto di vista circa eventi importanti della storia degli ultimi anni, a partire dalla caduta delle Torri Gemelle del lontano 11 settembre 2001, fino alla morte di Giovanni Paolo II nel 2005. Cosa si può fare oggi, dopo tanti fallimenti registrati nel corso della storia? Non sarà stata forse la crisi della religione a creare questo vuoto interiore nella vita di ogni uomo?
La lettura di questo libro è consigliata a tutti coloro che intendono riflettere su temi attuali, alla luce del paradosso della Resurrezione di Cristo. Ma è consigliato anche a coloro che sono alla ricerca di risposte nella propria vita: questo libro forse può aiutarli a trovare il sentiero che conduce alla verità.
Viviamo in un tempo di crisi, e questo è noto a tutti: non c'è bisogno di scrivere articoli o libri, ne abbiamo fin sopra i capelli. Ma in questo libro non si parla della crisi in generale, quanto piuttosto della crisi della fede cristiana. Si parla tanto di società post-cristiana, una società in cui il cristianesmo è ormai superato. Ma questo è vero? Si può dire che il cristianesimo sia davvero alla frutta? Oppure per esso c'è ancora uno spiraglio di vita, un qualcosa che possa ridargli vigore?
Tomas Halìk, teologo e prete cattolico, in questo libro riflette su questo tema scottante della società contemporanea: la crisi della fede e della religione in generale. Egli guarda il mondo dal suo punto di vista, che è quello di un prete, che svolge anche il ministero di confessore: “Questo mi ha permesso di prestare attenzione ad alcune migliaia di persone, ed è probabile che alcune mi abbiano confidato cose di cui non avevano mai parlato, nemmeno con le persone più vicine o più care”. Ed ancora aggiunge: “Io credo che ai giorni nostri, dopo ore di confessione, ogni sacerdote che non sia più ingenuo e non ancora cinico, si senta davvero stanco a causa della responsabilità, spesso difficile, di aiutare le persone a trovare il passaggio stretto e rigoroso tra Scilla (il severo e inflessibile devi e non devi che, come gelida lama d'acciaio, taglia spietatamente la carne di storie di vita dolorose, complesse e uniche) e Cariddi (l'annacquato e ingannevole tenero va tutto bene purché ami Dio)”.
Che sia ben chiaro: in questo libro l'autore non intende per niente fare una carrellata dei peccati delle persone, quanto piuttosto offrire ai lettori “un'opportunità di riflessione attenta (sul mondo attorno a loro, sul mistero della fede e su loro stessi)”. Nel corso del libro, l'autore, infatti, descrive il suo punto di vista circa eventi importanti della storia degli ultimi anni, a partire dalla caduta delle Torri Gemelle del lontano 11 settembre 2001, fino alla morte di Giovanni Paolo II nel 2005. Cosa si può fare oggi, dopo tanti fallimenti registrati nel corso della storia? Non sarà stata forse la crisi della religione a creare questo vuoto interiore nella vita di ogni uomo?
La lettura di questo libro è consigliata a tutti coloro che intendono riflettere su temi attuali, alla luce del paradosso della Resurrezione di Cristo. Ma è consigliato anche a coloro che sono alla ricerca di risposte nella propria vita: questo libro forse può aiutarli a trovare il sentiero che conduce alla verità.
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