Nel 2009 in Iraq costruivano alloggi per i profughi della guerra siriana. C’è solo un particolare: nel 2009 non c’era guerra di Siria
La circostanza: un incontro in cui io ero presente. Il sen. Mario Mauro in un passaggio ha detto una cosa sconcertante ma estremamente chiara. Che suscita riflessioni. Vale la pena di renderla pubblica, giacché nessuno lo ha fatto.
Il ministro della Difesa Mario Mauro il 17 di dicembre 2013 è intervenuto ad un incontro sulla Siria, il titolo dell'evento era "Cosa chiede la Siria". L'incontro si è svolto a Roma presso il Centro Internazionale di Comunione e Liberazione. In un passaggio del suo intervento il Sen. Mario Mauro ha detto: «Quando io sono stato in Iraq nel 2009 sono andato ad Erbil dove ci sono i curdi ed ho visto che stavano costruendo dei quartieri ed ho detto "per chi sono questi quartieri "? – e la risposta è stata – "Sono per i profughi della guerra di Siria". C'è solo un particolare: nel 2009 non c'era guerra di Siria» . Il Ministro ha aggiunto: «Ho cercato di capire meglio. Loro mi han detto: siccome i cristiani sono cacciati dall'Iraq e sono andati in Siria appena ci sarà il conflitto in Siria torneranno qui di corsa e stiamo facendo 30.000 alloggi secondo il criterio dell'housing sociale per poter contenere loro che torneranno e non siamo sicuri che possano tornare a Mosul quindi li ospiteremo qui. Allora, attenzione: i segni di quello che accade ci sono. Chi è sul terreno, chi interloquisce e quindi le comunità cristiane nello specifico, perché a parlarmi in quei termini era il vescovo di Erbil: c'è la possibilità di comprendere. Quindi il nostro dovere verso le chiese del Medio Oriente non è di 'consolare gli afflitti' ma serve a capire come andrà il mondo . Cioè per capire che scommettere su quella presenza consente al mondo di evitare grandi rischi e pericoli enormi che porteranno danno alla vita dell'umanità».
Le parole del sen. Mario Mauro dimostrano con chiarezza l'infondatezza del mantra della 'rivoluzione spontanea', scoppiata in Siria nel 2011. Se si conosce l'uomo dalle proprie azioni e non dai pensieri, è evidente che gli eventi a cui stiamo assistendo, nulla hanno a che fare con le richieste di libertà e democrazia. Oggi è sfacciatamente palese, tuttavia la 'spontaneità' della rivolta, inusitatamente, ha ancora i suoi sostenitori. Ma le parole di Mario Mauro, inequivocabilmente, dimostrano che la cosiddetta rivolta siriana è stata preparata molto tempo prima.
Perché accada una simile catastrofe occorre che qualcuno metta in campo uomini addestrati e fornisca coordinamento e supporto logistico e finanziario. E chi ė sul posto vede certi movimenti propedeutici. Questo ha detto il sen. Mario Mauro. Per un ministro della difesa, qual è, si è esposto fin troppo. E' stato veramente un atto coraggioso. Si tratta di rivelazioni inedite, mai rese pubbliche prima, che hanno lo scopo di dimostrare quanto ci sia bisogno di un serio processo di pace.
E' evidente che una rapina non può diventare 'beneficienza'. Allo stesso modo non si può usare la 'rivoluzione siriana' come la legittimazione di ciò che è accaduto: è evidente che il carattere complottistico dell'insurrezione , ancorché non l'unico, è stato il vero motore che ha portato questa situazione di distruzione immane. Chi ha pianificato ogni cosa, ha surrettiziamente e spregiudicatamente usato il malcontento popolare per portare avanti interessi propri di predominio e di potere .
Chi dice che la situazione siriana 'è così complessa' che 'è difficile da capire', lo fa per evitare che la gente facendosi delle domande, scopra il grande inganno: anche se una cosa del genere mai verrà detta apertamente, nel 'dietro le quinte' la vita reale viene dopo l'economia e gli interessi delle elite di potere. Eppure per uscire fuori dalla 'propaganda' e riacquistare un pensiero autonomo occorrerebbe solo usare un po' di logica ed accettare le domande che sono continuamente provocate dai fatti. Ad esempio in questo caso, la domanda che io mi pongo è: chi caccia i cristiani può avere il desiderio di portare la democrazia? La mia risposta è: evidentemente no. Le notizie ci sono in abbondanza ma dobbiamo non evitare di porci le domande... e questo al potere non piace. Farà di tutto per evitarlo: perché quando accade che qualcuno si fa le domande cruciali della vita, accade la libertà. E questo il sen. Mario Mauro lo sa.
di Patrizio Ricci
Il ministro della Difesa Mario Mauro il 17 di dicembre 2013 è intervenuto ad un incontro sulla Siria, il titolo dell'evento era "Cosa chiede la Siria". L'incontro si è svolto a Roma presso il Centro Internazionale di Comunione e Liberazione. In un passaggio del suo intervento il Sen. Mario Mauro ha detto: «Quando io sono stato in Iraq nel 2009 sono andato ad Erbil dove ci sono i curdi ed ho visto che stavano costruendo dei quartieri ed ho detto "per chi sono questi quartieri "? – e la risposta è stata – "Sono per i profughi della guerra di Siria". C'è solo un particolare: nel 2009 non c'era guerra di Siria» . Il Ministro ha aggiunto: «Ho cercato di capire meglio. Loro mi han detto: siccome i cristiani sono cacciati dall'Iraq e sono andati in Siria appena ci sarà il conflitto in Siria torneranno qui di corsa e stiamo facendo 30.000 alloggi secondo il criterio dell'housing sociale per poter contenere loro che torneranno e non siamo sicuri che possano tornare a Mosul quindi li ospiteremo qui. Allora, attenzione: i segni di quello che accade ci sono. Chi è sul terreno, chi interloquisce e quindi le comunità cristiane nello specifico, perché a parlarmi in quei termini era il vescovo di Erbil: c'è la possibilità di comprendere. Quindi il nostro dovere verso le chiese del Medio Oriente non è di 'consolare gli afflitti' ma serve a capire come andrà il mondo . Cioè per capire che scommettere su quella presenza consente al mondo di evitare grandi rischi e pericoli enormi che porteranno danno alla vita dell'umanità».
Le parole del sen. Mario Mauro dimostrano con chiarezza l'infondatezza del mantra della 'rivoluzione spontanea', scoppiata in Siria nel 2011. Se si conosce l'uomo dalle proprie azioni e non dai pensieri, è evidente che gli eventi a cui stiamo assistendo, nulla hanno a che fare con le richieste di libertà e democrazia. Oggi è sfacciatamente palese, tuttavia la 'spontaneità' della rivolta, inusitatamente, ha ancora i suoi sostenitori. Ma le parole di Mario Mauro, inequivocabilmente, dimostrano che la cosiddetta rivolta siriana è stata preparata molto tempo prima.
Perché accada una simile catastrofe occorre che qualcuno metta in campo uomini addestrati e fornisca coordinamento e supporto logistico e finanziario. E chi ė sul posto vede certi movimenti propedeutici. Questo ha detto il sen. Mario Mauro. Per un ministro della difesa, qual è, si è esposto fin troppo. E' stato veramente un atto coraggioso. Si tratta di rivelazioni inedite, mai rese pubbliche prima, che hanno lo scopo di dimostrare quanto ci sia bisogno di un serio processo di pace.
Chi dice che la situazione siriana 'è così complessa' che 'è difficile da capire', lo fa per evitare che la gente facendosi delle domande, scopra il grande inganno: anche se una cosa del genere mai verrà detta apertamente, nel 'dietro le quinte' la vita reale viene dopo l'economia e gli interessi delle elite di potere. Eppure per uscire fuori dalla 'propaganda' e riacquistare un pensiero autonomo occorrerebbe solo usare un po' di logica ed accettare le domande che sono continuamente provocate dai fatti. Ad esempio in questo caso, la domanda che io mi pongo è: chi caccia i cristiani può avere il desiderio di portare la democrazia? La mia risposta è: evidentemente no. Le notizie ci sono in abbondanza ma dobbiamo non evitare di porci le domande... e questo al potere non piace. Farà di tutto per evitarlo: perché quando accade che qualcuno si fa le domande cruciali della vita, accade la libertà. E questo il sen. Mario Mauro lo sa.
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