In base ai dati del rapporto presentato lunedì dalla Commissione d’inchiesta sulla Corea del Nord, l’Alto Commissariato Onu per i diritti umani, Navi Pillay, ha chiesto alle diplomazie internazionali di denunciare il regime di Pyongyang alla Corte di giustizia internazionale per crimini contro l’umanità.
La posizione della signora Pillay è sostenuta dal segretario generale delel Nazioni Unite, il sudcoreano Ban Ki-moon, che si è detto ieri “profondamente colpito” dall’accertamento delle pesanti violazioni dei diritti umani in Corea del Nord (che includono messa in schiavitù, stupro, aborti forzati, carcerazioni prolungate senza condanne) e si è augurato che la loro segnalazione ufficiale spinga il mondo ad agire.
Pyongyang ha negato ogni addebito contenuto nel rapporto definendone le conclusioni “inventate” e ad uso di “forze ostili”. L’alleato cinese ha chiarito ancora una volta che si opporrà a iniziative concrete per mettere il regime nordcoreano davanti alle proprie responsabilità, fino al diritto di veto se una risoluzione di condanna dovesse arrivare al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
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