L’incontro Renzi – Grillo: più una moviola della democrazia, che uno streaming leale. C’erano un solo giocatore e un solo arbitro, sull’avanti e indietro: Beppe Grillo.
Chi si aspettava lo scontro è stato accontentato? No, per battersi bisogna essere almeno in due. Chi si attendeva il dibattito ha trovato soddisfazione? No, perché anche in questo caso bisogna essere in due. Si parla tanto di educazione civica, di democrazia, ma cosa ci è stato presentato oggi? Uno show a senso unico. Grillo non ha fatto sconti. Un attacco a tutto campo, un oceano in piena con una dose di arroganza sconcertante. Grillo ha tante ragioni, beninteso. Ma le ragioni vanno confrontate. Non si può essere democratici ferendo la democrazia
(che non è costituita dal solo popolo della Rete). Accontentiamoci di una sintesi: “Dammi solo un minuto”, chiedeva Renzi nella fiumana di Grillo; “prima parlo io, poi te lo do il minuto, non sei credibile, esprimo indignazione per quello che sei”, replicava Grillo.
Però non c’era verso, né per il minuto né per il povero Renzi, di capacitarsi e ottenere un minimo di udienza. Grillo non usciva dal suo blog, come chiedeva Renzi.
Il movimento cinque stelle ha ricevuto milioni di voti, lo sappiamo e va rispettato. Ma abbiamo la nozione di quanti sono i “diversamente votanti”? Forse è meglio ricordarlo. Renzi può non essere credibile (e gli va contestato, come Grillo ha fatto), però il leader del movimento cinque stelle ha dimostrato l’insostenibile leggerezza della democrazia vilipesa, perché non crede che a se stesso e al suo movimento. Una nota a margine: se il babbo e la mamma, ottantenni vecchio stile, non hanno la Rete e non possono partecipare, quindi, alla “nuova democrazia” imposta dall’uso tecnologico, non si compie un delitto verso la “vecchia democrazia” che si accontenta, quando può, “solo” delle urne?
Diamoci almeno un minuto, pure in apnea, per sperare che le cose cambino prima di finire tutti in una rete che somiglia a una trappola.
di Danilo Stefani
Chi si aspettava lo scontro è stato accontentato? No, per battersi bisogna essere almeno in due. Chi si attendeva il dibattito ha trovato soddisfazione? No, perché anche in questo caso bisogna essere in due. Si parla tanto di educazione civica, di democrazia, ma cosa ci è stato presentato oggi? Uno show a senso unico. Grillo non ha fatto sconti. Un attacco a tutto campo, un oceano in piena con una dose di arroganza sconcertante. Grillo ha tante ragioni, beninteso. Ma le ragioni vanno confrontate. Non si può essere democratici ferendo la democrazia
(che non è costituita dal solo popolo della Rete). Accontentiamoci di una sintesi: “Dammi solo un minuto”, chiedeva Renzi nella fiumana di Grillo; “prima parlo io, poi te lo do il minuto, non sei credibile, esprimo indignazione per quello che sei”, replicava Grillo.
Però non c’era verso, né per il minuto né per il povero Renzi, di capacitarsi e ottenere un minimo di udienza. Grillo non usciva dal suo blog, come chiedeva Renzi.
Il movimento cinque stelle ha ricevuto milioni di voti, lo sappiamo e va rispettato. Ma abbiamo la nozione di quanti sono i “diversamente votanti”? Forse è meglio ricordarlo. Renzi può non essere credibile (e gli va contestato, come Grillo ha fatto), però il leader del movimento cinque stelle ha dimostrato l’insostenibile leggerezza della democrazia vilipesa, perché non crede che a se stesso e al suo movimento. Una nota a margine: se il babbo e la mamma, ottantenni vecchio stile, non hanno la Rete e non possono partecipare, quindi, alla “nuova democrazia” imposta dall’uso tecnologico, non si compie un delitto verso la “vecchia democrazia” che si accontenta, quando può, “solo” delle urne?
Diamoci almeno un minuto, pure in apnea, per sperare che le cose cambino prima di finire tutti in una rete che somiglia a una trappola.
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Sono presenti 5 commenti
Cara Letizia il tuo commento su Beppe Grillo e' di parte,il tuo giornale fa schifo!
Questo è un paese in pieno Fascismo,Con dei delinquenti che continuano a farsi le leggi a personam.Questo è un paese che con questi politici corroti,finiremo peggio che la Grecia.Fate schifo!8
I commenti lapidari che leggo sopra sono il segno del degrado mentale di molti sostenitori di Grillo
Fare qualcosa è certamente più complesso che disfare, Letizia concordo con molti punti del tuo articolo.
Carlo Struzzi
Cari Lettori, "La Perfetta Letizia" è il nome del quotidiano e non una persona. L'autore dell'articolo è il nostro giornalista Danilo Stefani. Potete leggere il suo nome in testa all'articolo.
La Redazione.
Proseguiamo così la strada è quella giusta per il fallimento del nostro paese.Ringraziando quei personaggi che per non vedere,mettono la testa sotto la sabbia,appunto come gli Struzzi.
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