L'omaggio emozionante al grande maestro scomparso da poco, Claudio Abbado, il flash mob finto fuori programma e grande musica napoletana con Renzo Arbore
La tragedia che sta insanguinando l'Ucraina era una nota che Sanremo doveva suonare, ci ha pensato Fabio Fazio a rivolgere un pensiero alle vittime degli scontri: "Sanremo è molto visto anche nei Paesi dell'Est. E parlando dell'Est il pensiero di tutti noi va ai fatti terribili, tragici che la cronaca ci sta raccontando". In apertura di serata anche il doveroso ricordo del grande maestro d'orchestra Claudio Abbado, scomparso recentemente. Ad onorare la memoria del grande maestro ci ha pensato l'Orchestra Filarmonica del teatro la Fenice diretta dal maestro Diego Matheuz.
La serata è preseguita con un finto fuori programma, l'esisbizione di Shai Fishman and the a cappella all stars. E' uno dei gruppi più seguiti sul Web: sono trenta cantanti che si esibiscono in tutto il mondo utilizzando solo le voci per costruire melodie, canzoni e ritmica (beat box) riproducendo i suoni di una intera orchestra. Il leader e tutti componenti della formazione sono israeliani.
Vero anfritrione di questa terza serata è stato Renzo Arbore che con la sua arte è riuscito a ricreare un pizzico di atmosfera di 'Quelli della Notte' con qualche battuta sulla sua età e la mitica sigla del fortunatissimo e storico programma. Si scatena poi con la sua vera passione, la musica, e riesce a portare sul palco dell'Ariston l'allegria e la storia della bella musica napoletana, quella che tutti conoscono e che non si può fare a meno di canticchiare. Emozionante l'omaggio a Roberto Murolo con "Reginella" e "Come facette mammeta" in chiave rock. Pubblico entusiasta e coivolto nella napoletinità che ha risuonato e colorato il teatro. Arbore a Sanremo è venuto per ricevere un riconoscimento per la sua carriera a 28 anni dalla sua partecipazione alla gara con "Il clarinetto".
'Luciana, il bello del diverso e della disabilità', così si può definire l'umoristico e toccante monologo di Luciana Littizzetto dedicato alla disabilità ed ai falsi miti della bellezza femminile: "Per le donne la bellezza sta diventando un'ossessione, più passa il tempo più ringiovaniscono - ha detto - e quando i giornalisti chiedono 'qual è il segreto della tua eterna bellezza?', la risposta è 'non faccio niente, vita sana e qualche integratore'. Ma vaffan.. va... scusa Leone, hakuna matata" ha aggiunto rivolta al direttore di Rai1. "Ho una ruga in fronte che siamo in tre in Italia, io la Fornero e Ligabue - ha scherzato l'attrice -. La bellezza non è la normalità, un mondo di tutti uguali è come il nazismo che uccideva i deboli e i diversi, la bellezza è Alex Zanardi, la bellezza è Lucia Annibali, la donna sfregiata con l'acido che ha denunciato il suo torturatore e ha saputo ripartire". E ancora: "Quanto tempo ci vorrà perché un bambino down appaia in una pubblicità della Nutella o nella famiglia tradizionale della Barilla? Alla televisione inglese c'è una conduttrice senza un braccio e qualcuno ha protestato perché i bambini si possono spaventare. Perché, due tette grandi come la cupola di San Pietro sono normali e un braccio solo no? Mamma, se fai credere ai tuoi figli che la vita è come i cartoni animati e non sai spiegare perché un bambino tira i libri alla maestra oppure non riesce a parlare, non puoi sorprenderti se poi dà fuoco a un barbone ubriaco e sporco, perché i fiammiferi glieli hai dati tu".
A conclusione del monologo della Littizzetto, sul palco è arrivato Dergin Tokmak, ballerino e acrobata tedesco, famoso per le sue performance con le stampelle. Tokmak è affetto da poliomelite dall'età di un anno, ha perso il controllo della sinistra e in parte sulla gamba destra. Ha imparato a camminare sulle mani e a 12 anni a ballare con le stampelle, creando un proprio genere di danza. Grazie alla sua passione per la break dance si è avvicinato al genere hip pop nel panorama musicale tedesco e dal 2004 fa parte del Cirque du Soleil, unico tedesco.
La serata va avanti con la partecipazione dell'astronauta Luca Parmitano che racconta la sua esperienza a bordo della stazione spaziale internazionale.
La terza serata del Festival si conclude con l'esibizione delle nuove proposte. I due finalisti sono Rocco Ant e De Niro.
La classifica provvisoria dei big:
1 Francesco Renga, 2 Arisa, 3 Renzo Rubino, 4 Perturbazione, 5 Raphael Gualazzi, 6 Cristiaiano De Andrè, 7 Giusi Ferreri, 8 Antonella Ruggero, 9 Noem, 10 Riccardo Sinigaglia, 11 Francesco Sarcina, 12 Giliano Palma, 13 Ron, 14 Frankie Hi Energie.
di Fabio Gioffrè
La tragedia che sta insanguinando l'Ucraina era una nota che Sanremo doveva suonare, ci ha pensato Fabio Fazio a rivolgere un pensiero alle vittime degli scontri: "Sanremo è molto visto anche nei Paesi dell'Est. E parlando dell'Est il pensiero di tutti noi va ai fatti terribili, tragici che la cronaca ci sta raccontando". In apertura di serata anche il doveroso ricordo del grande maestro d'orchestra Claudio Abbado, scomparso recentemente. Ad onorare la memoria del grande maestro ci ha pensato l'Orchestra Filarmonica del teatro la Fenice diretta dal maestro Diego Matheuz.
La serata è preseguita con un finto fuori programma, l'esisbizione di Shai Fishman and the a cappella all stars. E' uno dei gruppi più seguiti sul Web: sono trenta cantanti che si esibiscono in tutto il mondo utilizzando solo le voci per costruire melodie, canzoni e ritmica (beat box) riproducendo i suoni di una intera orchestra. Il leader e tutti componenti della formazione sono israeliani.
Vero anfritrione di questa terza serata è stato Renzo Arbore che con la sua arte è riuscito a ricreare un pizzico di atmosfera di 'Quelli della Notte' con qualche battuta sulla sua età e la mitica sigla del fortunatissimo e storico programma. Si scatena poi con la sua vera passione, la musica, e riesce a portare sul palco dell'Ariston l'allegria e la storia della bella musica napoletana, quella che tutti conoscono e che non si può fare a meno di canticchiare. Emozionante l'omaggio a Roberto Murolo con "Reginella" e "Come facette mammeta" in chiave rock. Pubblico entusiasta e coivolto nella napoletinità che ha risuonato e colorato il teatro. Arbore a Sanremo è venuto per ricevere un riconoscimento per la sua carriera a 28 anni dalla sua partecipazione alla gara con "Il clarinetto".
'Luciana, il bello del diverso e della disabilità', così si può definire l'umoristico e toccante monologo di Luciana Littizzetto dedicato alla disabilità ed ai falsi miti della bellezza femminile: "Per le donne la bellezza sta diventando un'ossessione, più passa il tempo più ringiovaniscono - ha detto - e quando i giornalisti chiedono 'qual è il segreto della tua eterna bellezza?', la risposta è 'non faccio niente, vita sana e qualche integratore'. Ma vaffan.. va... scusa Leone, hakuna matata" ha aggiunto rivolta al direttore di Rai1. "Ho una ruga in fronte che siamo in tre in Italia, io la Fornero e Ligabue - ha scherzato l'attrice -. La bellezza non è la normalità, un mondo di tutti uguali è come il nazismo che uccideva i deboli e i diversi, la bellezza è Alex Zanardi, la bellezza è Lucia Annibali, la donna sfregiata con l'acido che ha denunciato il suo torturatore e ha saputo ripartire". E ancora: "Quanto tempo ci vorrà perché un bambino down appaia in una pubblicità della Nutella o nella famiglia tradizionale della Barilla? Alla televisione inglese c'è una conduttrice senza un braccio e qualcuno ha protestato perché i bambini si possono spaventare. Perché, due tette grandi come la cupola di San Pietro sono normali e un braccio solo no? Mamma, se fai credere ai tuoi figli che la vita è come i cartoni animati e non sai spiegare perché un bambino tira i libri alla maestra oppure non riesce a parlare, non puoi sorprenderti se poi dà fuoco a un barbone ubriaco e sporco, perché i fiammiferi glieli hai dati tu".
A conclusione del monologo della Littizzetto, sul palco è arrivato Dergin Tokmak, ballerino e acrobata tedesco, famoso per le sue performance con le stampelle. Tokmak è affetto da poliomelite dall'età di un anno, ha perso il controllo della sinistra e in parte sulla gamba destra. Ha imparato a camminare sulle mani e a 12 anni a ballare con le stampelle, creando un proprio genere di danza. Grazie alla sua passione per la break dance si è avvicinato al genere hip pop nel panorama musicale tedesco e dal 2004 fa parte del Cirque du Soleil, unico tedesco.
La serata va avanti con la partecipazione dell'astronauta Luca Parmitano che racconta la sua esperienza a bordo della stazione spaziale internazionale.
La terza serata del Festival si conclude con l'esibizione delle nuove proposte. I due finalisti sono Rocco Ant e De Niro.
La classifica provvisoria dei big:
1 Francesco Renga, 2 Arisa, 3 Renzo Rubino, 4 Perturbazione, 5 Raphael Gualazzi, 6 Cristiaiano De Andrè, 7 Giusi Ferreri, 8 Antonella Ruggero, 9 Noem, 10 Riccardo Sinigaglia, 11 Francesco Sarcina, 12 Giliano Palma, 13 Ron, 14 Frankie Hi Energie.
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