mercoledì, febbraio 05, 2014
Avrà sede in Kenya e precisamente a Nairobi, il nuovo Istituto africano (Air) per le rimesse, un’agenzia continentale – prima al mondo nel suo genere – ideata per facilitare e incoraggiare il trasferimento di capitali nei paesi africani da parte dei migranti. La decisione è stata presa in occasione di una riunione del Consiglio esecutivo della Commissione Africana che stabilisce inoltre come il nuovo organismo dovrà essere esecutivo a partire dal 2015.

Misna - Il Kenya batte così l’arcipelago delle Mauritius, Gibuti e l’Egitto, tutti candidati ad ospitare la prestigiosa sede. Obiettivo dichiarato dell’Air sarà quello di rendere il trasferimento di rimesse – una voce importante nelle economie dei paesi sub-sahariani – “più economico, veloce e sicuro”. Il progetto, dal valore approssimativo di un miliardo e mezzo di dollari, sarà cofinanziato dalla Commissione europea, dalla Banca mondiale, dalla Banca di sviluppo africana e dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni.La diaspora africana è una risorsa a cui si guarda con sempre maggior interesse grazie all’immenso volume di valuta, straniera e locale, che immette ogni anno sul mercato.

I dati della Banca mondiale parlano di 33 miliardi di dollari nel 2013, che diventeranno oltre 39 miliardi entro la fine del 2015.Secondo un articolo apparso su l quotidiano economico Business Daily, il Kenya è, con trasferimenti per circa un miliardo e 220 milioni di dollari all’anno, uno dei principali destinatari delle rimesse della diaspora africana. Un volume di introiti pari a quello garantito dall’esportazione di tè, e a un terzo del deficit di bilancio per l’anno 2013/14.

Nel 2010, ultimo anno per il quale è possibile raccogliere dati attendibili, le rimesse della diaspora africana valevano 51 miliardi e 800 milioni di dollari. Una cifra superiore a quella degli aiuti allo sviluppo garantiti dai governi dell’Europa e del Nord America, che non superavano i 43 miliardi. Al tempo stesso, secondo dati aggiornati, i costi bancari e di trasferimento riducono di circa il 12% il valore del denaro inviato, un tasso spropositato, tenuto conto del fatto che a livello mondiale la spesa in media non supera il 9%.


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