martedì, marzo 04, 2014
E il riscaldamento globale potrebbe farne tornare alla luce altri. 

New York (WSI) - Sembra la trama di un libro di Stephen King, ma invece questa volta si tratta della realtà che, in una nota riportata da PNAS, il virologo della British Columbia University, Curtis Suttle, ha sintetizzato in questa maniera: "In tutto il mondo la gente inala migliaia di virus ogni giorno e ne ingoia miliardi ogni volta che nuota nel mare. L'idea che lo scioglimento dei ghiacci ne avrebbe rilasciati alcuni dannosi e che tali virus possano incidere pesantemente sulla salute umana, porta la razionalità scientifica a un punto di rottura. Onestamente sarei molto più preoccupato per le centinaia di milioni di persone che saranno rimosse dai posti in cui vivono a causa dall'innalzamento del livello del mare".

Detto questo, le preoccupazioni sono montate dopo che alcuni scienziati hanno scoperto un virus di oltre 30 mila anni fa.

Sul permafrost siberiano è stato trovato congelato nel ghiaccio e sembrerebbe appartenere ad un gruppo di "virus giganti". Chiamato dagli scienziati Pithovirus sibericum, si tratta di uno dei più grandi che i ricercatori abbiano mai trovato. Misura 1,5 micrometri di lunghezza, circa la stessa dimensione di un piccolo batterio.

E' possibile che altri virus, sempre molto antichi, possano venire liberati dalle grinfie congelate dell'Artico, a causa del riscaldamento globale. La situazione quindi va tenuta continuamente sotto controllo.


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