Ecco il commento al nuovo cd audio edito da Paoline. In venti brani viene raccontata l'esperienza di fede cristiana.
Avete mai pensato che è possibile esprimere il cammino di fede attraverso la musica? Sicuramente sì e ne è la prova il nuovo capolavoro di Daniele Semprini e Anna Maria Galliano: Parla Signore. Si tratta di un cd audio, che ripercorre il cammino di fede dell’uomo, dalla scoperta di un “Tu” misterioso, fino alla condivisione della propria esperienza di fede con gli altri. Ma partiamo dall’inizio. Il primo brano racconta l'esperienza dell'uomo che è chiamato ad ascoltare la voce di Dio. Il brano ripete “Ascolta e vivrai”, parole profondamente vere, soprattutto in un mondo in cui sembra più importante parlare che ascoltare per vivere. La dimensione dell'uomo di fede è quella dell'ascolto e del silenzio. Nel secondo brano si parla della risposta dell'uomo, che dice sì all'invito all'ascolto. Il brano canta: “Ascolterò la Tua Parola [..] la Parola dell'amore risuonerà”.
Il terzo brano si focalizza sul presente, tempo di salvezza. Ormai l'incontro tra l'uomo e Dio è avvenuto, ma è sempre necessario “convertire il proprio cuore e rinnovare l'amore per Lui”. Nel quarto brano, si narra il deserto che l'uomo sperimenta, quando è messo alla prova: “Padre, voglio ritornare da Te, Padre, credo nel Tuo Amore per me”. L'uomo di fede sperimenta ardentemente il desiderio di Dio.
Il quinto brano cambia registro. L'uomo non è più solo, vive insieme agli altri la propria esperienza di fede. Se nei brani precedenti prevaleva il pronome personale “io”, ora si parla del “noi”. La fede non è mai isolata, è sempre comunitaria, è sempre un'esperienza da fare con gli altri. Nel sesto brano la comunità, ormai unita, esplode in un canto di gloria: “Gloria a Te, Parola Vivente, Verbo di Dio, Gloria a Te, Cristo Maestro, Cristo Signore!”. L'incontro con Dio ormai è avvenuto insieme con gli altri. E finalmente la risposta di Dio, nel settimo brano: “Io sarò il vostro Dio, voi sarete il popolo mio”.
L'ottavo brano, poi, ci ricorda che l'incontro con Dio non è dato una volta per tutte, ma occorre sempre alimentare il fuoco della preghiera: “Parla Signore, parlaci ancora, la Tua Parola ci trasfigura”. Non si può mai dire di essere arrivati, per cui bisogna sempre ritornare alla preghiera personale. E di questo ci parla il nono brano, che ritorna a cantare l'esperienza del singolo: “Finalmente Signore con Te vivrò. Chiamami se da Te mi allontano. Cercami se nel buio cammino”.
Il decimo brano trae le conclusioni: da un'esperienza personale si è arrivati ad un'esperienza comunitaria, che però non può fare a meno di Maria, la Madre del Signore.
Dall'undicesimo al ventesimo brano vengono riproposti gli stessi brani, però solo strumentali. Questo per dire che il cammino di fede è una spirale. Ritorna sempre sugli stessi punti, ma in modo diverso. Se prima erano necessarie le parole, ora basta solo la musica, perché una nuova esperienza è pronta per essere vissuta. Ricordiamoci che tutto è partito da “Ascolta e vivrai”. Quindi meno chiacchiere e più ascolto.
Ed. Paoline
Il terzo brano si focalizza sul presente, tempo di salvezza. Ormai l'incontro tra l'uomo e Dio è avvenuto, ma è sempre necessario “convertire il proprio cuore e rinnovare l'amore per Lui”. Nel quarto brano, si narra il deserto che l'uomo sperimenta, quando è messo alla prova: “Padre, voglio ritornare da Te, Padre, credo nel Tuo Amore per me”. L'uomo di fede sperimenta ardentemente il desiderio di Dio.
Il quinto brano cambia registro. L'uomo non è più solo, vive insieme agli altri la propria esperienza di fede. Se nei brani precedenti prevaleva il pronome personale “io”, ora si parla del “noi”. La fede non è mai isolata, è sempre comunitaria, è sempre un'esperienza da fare con gli altri. Nel sesto brano la comunità, ormai unita, esplode in un canto di gloria: “Gloria a Te, Parola Vivente, Verbo di Dio, Gloria a Te, Cristo Maestro, Cristo Signore!”. L'incontro con Dio ormai è avvenuto insieme con gli altri. E finalmente la risposta di Dio, nel settimo brano: “Io sarò il vostro Dio, voi sarete il popolo mio”.
L'ottavo brano, poi, ci ricorda che l'incontro con Dio non è dato una volta per tutte, ma occorre sempre alimentare il fuoco della preghiera: “Parla Signore, parlaci ancora, la Tua Parola ci trasfigura”. Non si può mai dire di essere arrivati, per cui bisogna sempre ritornare alla preghiera personale. E di questo ci parla il nono brano, che ritorna a cantare l'esperienza del singolo: “Finalmente Signore con Te vivrò. Chiamami se da Te mi allontano. Cercami se nel buio cammino”.
Il decimo brano trae le conclusioni: da un'esperienza personale si è arrivati ad un'esperienza comunitaria, che però non può fare a meno di Maria, la Madre del Signore.
Dall'undicesimo al ventesimo brano vengono riproposti gli stessi brani, però solo strumentali. Questo per dire che il cammino di fede è una spirale. Ritorna sempre sugli stessi punti, ma in modo diverso. Se prima erano necessarie le parole, ora basta solo la musica, perché una nuova esperienza è pronta per essere vissuta. Ricordiamoci che tutto è partito da “Ascolta e vivrai”. Quindi meno chiacchiere e più ascolto.
Ed. Paoline
Tweet |
Sono presenti 0 commenti
Inserisci un commento
Gentile lettore, i commenti contententi un linguaggio scorretto e offensivo verranno rimossi.